(ASI) Roma - Il primo banco di prova per il neoministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio arriverà mercoledì in Aula alla Camera con la votazione della mozione (a prima firma Arianna Spessotto) sul ritiro del progetto preliminare della Orte-Mestre.
«Un'opera inutile - dicono i deputati della Commissione Trasporti del M5S - che aiuta la cordata di imprese che fa capo a Vito Monsignore , e lo fa con i soldi dei cittadini grazie a 2 miliardi di euro di defiscalizzazione concessi con lo Sblocca Italia».
«Lancio un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, e in particolare ai deputati del gruppo PD, affinché esprimano chiaramente, con voto favorevole alla mozione, la loro contrarietà alla realizzazione di questa grande opera inutile - chiede Arianna Spessotto - In questi giorni alcuni esponenti del PD al Senato si sono infatti esposti mediaticamente con una dichiarazione di contrarietà " senza se e senza ma " alla costruzione del nuovo progetto autostradale: mi auguro ora che questa presa di posizione non rimanga solo una dichiarazione di intenti su carta, priva di conseguenze, e che alla prova dei fatti venga mantenuta la coerenza politica, votando "SI" agli impegni inclusi nella mozione del M5S».
I dati di traffico attuali e quelli previsti non giustificano la realizzazione di una nuova tratta autostradale, mentre è oltremodo necessario – ed è uno dei tre impegni che chiediamo al Governo – che si metta in atto un programma di interventi per la messa in sicurezza del tracciato dell'attuale SS 309 Romea e della superstrada E-45, classificate tra le più pericolose d'Italia.
«Speriamo inoltre che, anche alla luce dell'ennesimo scandalo giudiziario che ha travolto imprenditori, politici e funzionari proprio sul "giro d'affari" che ruota intorno alla Orte-Mestre - dicono i deputati M5S - e che ha fatto emergere con evidenza tutte le criticità legate alla realizzazione di quest'opera, alla Camera si colga questa occasione di voto per esprimere chiaramente tutto il dissenso al sistema irragionevole con cui si programmano le grandi opere in Italia - tra cui rientra a pieno la Orte Mestre – sistema che, come abbiamo visto, favorisce il dilagare della corruzione e della gestione illecita degli appalti. In quest'ambito è indispensabile un cambio di rotta del Governo, che deve ripartire da una programmazione oculata e trasparente delle infrastrutture, basata sulle reali necessità di cittadini e imprese, che oggi non esiste, e dalla cancellazione della criminogena legge obiettivo».
Redazione Agenzia Stampa Italia