(ASI)"Non ci stupiscono affatto gli esiti delle indagini della Procura di Firenze, che esortiamo a proseguire per accertare eventuali responsabilità penali degli indagati per illeciti commessi
relativamente alle Grandi Opere, ma alla luce degli arresti compiuti oggi, il quadro che in tempi non sospetti la Lega Nord definiva illogico per il rapporto fra costi e benefici di alcune infrastrutture si spiega. Alla base sembra dunque esserci un oliato sistema corruttivo, sul quale la Magistratura farà chiarezza”.
A dirlo è Andrea Barabotti, candidato a Firenze della Lega Nord per il Consiglio regionale, che ricorda quando la Lega "presentò un progetto alternativo, meno invadente e di gran lunga meno costoso perché prevedeva il passaggio in superficie della linea Alta Velocità”.
“Il tandem costituito dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, con l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi - precisa Barabotti - avallarono con il silenzio un’opera dal costo faraonico, quasi interamente a spese dei cittadini, senza tenere conto delle posizioni della Lega e delle proposte alternative”.
Barabotti ricorda inoltre come “già nel 2011 sull’inutilità del passante e della stazione dell’Alta Velocità intervenne in Parlamento l’on. Gianni Fava, ma evidentemente alcuni hanno preferito non tenere in considerazione analisi lucide e basate sul buon senso e scartare qualsiasi progetto alternativo, compresa la “mini-Foster che avrebbe avuto il vantaggio di mantenere la centralità di Santa Maria Novella e soprattutto evitato lo scempio ambientale della Foster”.
Redazione Agenzia Stampa Italia