Federcontribuenti: Poletti ammette ''aziende ispezionate in crisi''. Evasione,  sciopero fiscale o sopravvivenza?

(ASI) Il 64,1% delle aziende ispezionate risultano irregolari, i contributi maggiormente evasi sono sempre INPS ed INAIL. Il ministro Poletti ammette: ''numeri alti perchè abbiamo ispezionato le aziende più inguagliate''.

La somma evasa è pari a 1,508 miliardi di euro, in aumento del 6,1% rispetto all'anno precedente. Federcontribuenti: ''siamo diventati tutti evasori, o stiamo attuando lo sciopero fiscale o, questi governi, hanno imposto una tassazione impossibile''

I lavoratori totalmente in nero sono risultati 77.387, il 42,6% dei 181.629 irregolari. È così grave, sbagliato, immorale ammettere che i contribuenti, siano essi dipendenti o liberi professionisti, si son stancati di pagare, pagare, pagare!

C'è anche da dire che sia i contributi INPS, sia quelli INAIL vanno intesi come contributi del cittadino a fondo perduto. Quando paghi per una pensione che non avrai e per una assicurazione sul lavoro che ti rimborserà solo in caso di morte o di grave disabilità, viene meno il principio di dare per avere e si rafforza l'idea di svenarsi in favore del nulla. Se a questo aggiungiamo che, per mille diversi motivi, questo miliardo e mezzo di euro verrà recuperato solo in minima parte perchè ormai il contribuente ha imparato, prendendo esempio dai big, a non avere nulla di intestato, ci si domanda, è da furbi insistere con questa politica fiscale?

''Lo stesso ministro Poletti ha precisato che si tratta di aziende in difficoltà, questo significa che il governo aiuterà queste imprese lungo la salita o le butterà nel burrone?''.

Alle aziende la PA paga in enorme ritardo, dal 2015 gli Enti pubblici non pagano l'IVA ai fornitori ma direttamente allo Stato, mentre loro la devono anticipare con tempi di rimborso assurdi e senza poter compensare; in Italia una azienda non gode di detrazione, se non in minima parte. Tutto fa cassa, tutto fa bilancio, tutto è tassabile. Basta.

Il fisco è diventata una psicosi, non si acquista, non si assume, non si crea occupazione.

Proroghiamo gli sfratti, allunghiamo la rateizzazione con Equitalia, senza andare a risolvere sul serio il problema. Indebitiamo i cittadini più di quanto lo siano già senza dargli alcuna possibilità di riscatto se non in 20, 30 anni. Come quando agli schiavi veniva data la possibilità di riscattare la propria libertà. I Romani dell'Impero in questo erano meno egoisti dei ''romani'' attuali.

Ci facciamo belli in sede europea dimenticando che nessun'altro Paese paga i manager pubblici e gli stessi politici quanto noi.

Stiamo difendendono una nobiltà egoista e nessuno ne parla.

L'equilibrio e le casse vanno ristabilite partendo dall'alto. Quando ogni manager pubblico e politico verrà pagato in linea con gli stipendi degli altri Paesi, quando la grande casa pubblica smetterà di costarci 3 fnanziarie all'anno, quando ogni altro ente privato, religioso e ogni altra grande multinazionale o azienda con cda di tutto rispetto onoreranno ogni centesimo in tasse allora e solo allora lo Stato politico potrà puntare il dito sui piccoli contribuenti.


Redazione Agenzia Stampa Italia

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