(ASI) Il Presidente dell'AITEF (Associazione Italiana Tutela Emigrati e Famiglie), Giuseppe Abbati, in vista del rinnovo dei Comites, ha inviato una lettera al Ministro degli Affari Esteri,
Paolo Gentiloni, e al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per ribadire la necessità di utilizzare le nuove tecnologie in fatto di voto. "Gli Italiani nel mondo - scrive Abbati - devono votare con l'utilizzo delle nuove tecnologie. Il voto elettronico dovrebbe essere introdotto per tutti. Anche in Italia. E' impensabile che in Italia non debba essere introdotto e in Namibia sì! Una nazione che deve puntare sull'innovazione e sulle nuove tecnologie, costringe gli Italiani all'estero a percorrere centinaia di chilometri per richiedere una scheda! Ancora peggio, devono chiedere di votare! E' possibile? E' successo! E' ora di dire basta! Tutti assicurano che il voto elettronico si può effettuare garantendo la segretezza! Perché non si procede? Perché non andare verso il nuovo, perché rinviare? Stiamo per approvare una nuova legge elettorale! Approviamo una legge che sia innovativa, che consenta a tutti di votare. E' una grande prova per dimostrare che l'Italia crede nell'innovazione, l'invito di chi crede nella democrazia, nell'uguaglianza, nella parità, nei doveri, nella giustizia, valori spesso disattesi. Gli Italiani attendono con fiducia!". Secondo il Presidente Abbati, per quanto riguarda il rinnovo dei Comites, "siamo ancora in tempo per evitare pesanti abusi, disparità ed illegalità. Il rinvio e la riapertura dei termini, così com'è stata attuata, non è servito a nulla, anzi! Gli italiani nel mondo si sentono discriminati, si vedano le tante lettere che inviano".
Gli Italiani all'estero invitano il Ministro Gentiloni a ripensare i Comites, come aggiunge Carmelo Cicala, Presidente uscente del Comites di Washington D.C.: "L'autorità italiana riapre i termini di iscrizione e fissa la scadenza naturalmente solo per quelle virtuose Circoscrizioni che già parzialmente avevano presentato delle liste, sia pure incomplete. Vedendo come stanno procedendo le iscrizioni - dichiara Cicala - saremo forse in grado di raggiungere un 5-6 % degli aventi diritto, sempre che alla ennesima proroga, fissata per il prossimo 17 aprile, riservata alle Circoscrizioni non escluse dalla riapertura dei termini elettorali, non si raggiunga il 7% degli aventi diritto. E allora appare chiaro che per poter esercitare il proprio diritto di voto, un italiano all'estero deve avere la fortuna di risiedere in prossimità di un Consolato, competente per Circoscrizione, che in molti casi comprende territori e distanze enormi, e che de facto esclude gli ivi residenti".
La riapertura dei termini quindi non ha risolto il problema della partecipazione, non è pensabile che con il solo 3 o 4% si possa rappresentare la Comunità Italiana nei vari Stati. Ecco perché l'AITEF ha reiterato la proposta e l'invito ai Ministri di puntare sull'innovazione, cioè sul voto elettronico. Una soluzione importante per far aumentare la partecipazione, riducendo gli eventuali brogli e gli abusi!
Redazione Agenzia Stampa Italia