(ASI) "Mi piacerebbe dire a chi siede in Parlamento - sostiene Biagio Maimone, Fondatore Associazione "UNITI SI VINCE" (www.unitisivince.com) - che si prefigge di trovare un avversario di spicco per fare emergere, in modo rimarchevole, la propria identità di sinistra, individuandolo in Silvio Berlusconi , di essere poco credibile.
Si può affermare, senza paura di essere smentiti, che Berlusconi non è un avversario del popolo. Tanti cittadini vedono in lui un amico del popolo perché gli attribuiscono il merito di aver saputo imprimere uno stampo " sociale" nel difficile compito di imprenditore .
Bisogna, innanzitutto , comprendere cosa significa essere di "sinistra". Essere "di sinistra" dovrebbe significare, innanzitutto, difendere gli interessi dei più deboli e dei lavoratori, come hanno sempre insegnato i libri di storia .
Circa l'attenzione sociale di Berlusconi Silvio si può scrivere molto .
Innanzitutto, ha offerto lavoro a moltissime persone, assicurando loro dignità sociale e possibilità di affermazione personale .
Ha saputo, inoltre,coniugare lo spirito umanitario proprio della storia economica italiana , fondata sui valori della crescita sociale delle classi meno abbienti , con lo spirito liberale proprio di chi ha in mano le redini dell'imprenditoria.
In questo mediazione si può non solo rinvenire una grande capacità imprenditoriale , ma anche l'atteggiamento proprio di un uomo che è vicino alle istanze della sinistra , che , pur se attraverso le mediazioni operate dalla presenza della Chiesa, ha segnato l'andamento socio-politico dello Stato italiano , a partire dai Padri costituendi . Lo dimostra il fatto che l'imprenditore Silvio Berlusconi non si è mai ispirato ad un liberismo sfrenato , senza mezzi termini , ma ha condotto con spirito solidale l'azione imprenditoriale , dandole quella vena umana che solo chi si ispira ad una visione solidale dell'economia può fare.
Sicuramente l'atteggiamento che ha tenuto nel panorama economico italiano è scaturito dalla vicinanza e dalla simpatia per partiti che hanno guardato ai bisogni del popolo italiano.
E' triste constatare, tuttavia, l' ipocrisia "sociale" di chi dice di essere di sinistra ed, in malafede, assume comportamenti ostili nei confronti dei lavoratori.
Infatti, l'ex Sindaco di Firenze, ora Capo del Governo, Matteo Renzi, ha decretato che lavorare è un lusso, modificando l'articolo 18.
Rendere ubertosa l'economia attraverso l'annullamento dei diritti dei lavoratori è un assioma che si dimostrerà controproducente per la stessa vita lavorativa , proprio in quanto si considera il lavoro non più un valore per il benessere individuale e collettivo, ma un vero e proprio campo di battaglia, in cui riemergeranno i "servi della gleba" .
Anni di lotte operarie sono state vanificate ed umiliate da una manovra disumana che non ha precedenti .
Perché vi sia sviluppo occorre dilatare gli spazi produttivi e non "picconare" i diritti umani e civili di chi lavora .
Sfugge allo schematico Renzi e a chi lo circonda che i lavoratori non sono "robot", ma persone , a cui va chiesto, senz'altro, il rispetto delle regole della vita lavorativa e produttiva, ma ai quali deve essere riconosciuta la possibilità di non subire soprusi e malversazioni, non solo dal proprio datore di lavoro, ma anche da parte di alcune fasce di lavoratori che sanno , meglio
di altri , utilizzare strumenti e tattiche per dimostrare di essere "i migliori", che , in realtà, privano di energie propulsive il contesto lavorativo . A questo punto una domanda sorge spontanea: chi è di sinistra, chi è di destra? Concluse
Redazione Agenzia Stampa Italia