(ASI) “Dall’inizio di quest’anno in Italia è vietata la produzione e la commercializzazione di shoppers in plastica non biodegradabile.
Un grande risultato per il nostro Paese, che lo pone da questo punto di vista all’avanguardia in Europa, ma su cui occorre che via sia l’attenta supervisione del Ministero dell’Ambiente, a partire dalle procedure e dai costi degli imballaggi in plastica biodegradabili e compostabili previsti dal Conai.” Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, che ha presentato in merito un’interrogazione parlamentare.
“Nell'ambito delle sue prerogative di indirizzo e di controllo sulle politiche ambientali – continua Ferrante - il Ministro Prestigiacomo dovrebbe segnalare al Conai – il Consorzio nazionale imballaggi - l'opportunità di esentare gli shoppers in plastica biodegradabile dal Contributo Ambientale Conai Plastica, perché se i sacchetti biodegradabili fossero assoggettati a questo balzello ingiustificato, si verrebbero a creare notevoli difficoltà sia economiche sia strutturali per tutta la filiera, con possibili ricadute negative su tutti gli operatori del settore. Il contributo ambientale cui sono soggetti tutti gli imballaggi infatti non ha senso per un prodotto, quale lo shopper biodegradabile, per cui non è necessario prevedere alcun costo di smaltimento. Sarebbe al limite un’ipotesi più accettabile – conclude Ferrante - equipararlo ad altri settori analoghi come quello della raccolta della carta, prevedendo però che le somme raccolte siano dedicate a campagne di informazione ed educazione dei cittadini volte a promuovere i comportamenti ecocompatibili e le pratiche del riutilizzo.”