(ASI) Roma - "Il ministro Lupi e il governo non hanno il diritto di nascondersi dietro a un dito rispetto all'ascesa di Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza di Alitalia.
Lo Stato, attraverso Poste Italiane, detiene una quota di importante della compagnia aerea e l'esecutivo, affermando che si tratta esclusivamente di una trattativa tra privati, si rende a maggior ragione connivente riguardo a una nomina che scricchiola da ogni parte: mancanza di indipendenza, conflitti d'interesse, scarsatrasparenza".
Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Trasporti commentando la risposta del ministro Lupi al Question Time di MicheleDell'Orco e Diego De Lorenzis.
"Ricordiamo che Poste Italiane, ad oggi controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze, ha investito 70 milioni di euro nella nuova midcompany di Alitalia. Quei soldi, pubblici, sono stati fondamentali per salvare la compagnia e dunque il governo ha tutto il diritto di avere voce in capitolo rispetto alla scelta dei criteri per la nomina del nuovo presidente.
E, invece, nulla di tutto questo nonostante Montezemolo appaia chiaramente come un garante della commistione di interessi che lega politica e finanza. Ricordiamo cheMontezemolo è attualmente vicepresidente di Unicredit, la quale è a sua volta socio di Alitalia. Ancora, l'ex presidente della Ferrari, carica lasciata soltanto un mese fa, è stato già protagonista di diversi accordi economico-finanziari con Abu Dhabi, attraverso società che a lui fanno capo. Su tutti, ricordiamo il parco tematico della Ferrari costruito proprio nello stato emiratino. Infine, è azionista di Ntv attraverso la MDP Holding e, dunque, si configura un altroconflitto d'interessi: quello tra alta velocità e il trasporto aereo. Tutto si può dire tranne che Montezemolo sia esente da conflitti d'interesse e indipendente. Per il bene di chi, davvero, agirà il nuovo presidente?".
Redazione Agenzia Stampa Italia