(ASI) Umbria - “La vicenda delle acciaierie di Terni e l’atteggiamento della ThyssenKrupp, che rasenta la provocazione nei confronti dei lavoratori e dell’Umbria intera, non solo denunciano l’assenza di politiche industriali serie nel nostro Paese, ma testimoniano lo strapotere delle multinazionali che sfruttano i nostri territori esclusivamente ad uso e consumo dei propri profitti”.
E’ quanto afferma l’assessore regionale Stefano Vinti, annunciando il suo sostegno allo sciopero dei metalmeccanici previsto per il 14 ed il 21 novembre.
“Le centinaia di situazioni di crisi industriale ed occupazionale – sostiene l’assessore - non vengono risolte, anzi, spesso la situazione peggiora con i lavoratori messi in cassa integrazione o in mobilità. In questo senso quella dell’Ast non è una semplice vertenza locale. La strategicità del sito di Terni per l’intera siderurgia nazionale rende evidente a tutti come questa vertenza abbia un rilievo enorme per il futuro di Terni, dell’Umbria e dell’Italia. L’Istituto nazionale di statistica certifica come la produzione industriale a settembre sia tornata a scendere, segnando un calo del 2,9% su base annua (dato più basso da settembre 2013) e dello 0,9 rispetto al mese di agosto. Da inizio anno, complessivamente, l’indice è calato di 2,5 punti a quota 89,8 punti: è il dato peggiore dal settembre 2012”.
Secondo Vinti “anche per la nostra Regione il 2014 si è trasformato in un periodo di ulteriore peggioramento per le condizioni economiche e finanziarie regionali. Nel corso del 2014 in Umbria è continuata la recessione, è peggiorato di conseguenza il clima di fiducia delle imprese ed aumentata la contrazione dell'occupazione (tasso sceso al minimo storico) con la disoccupazione che ha raggiunto il livello più elevato degli ultimi 20 anni. Auspico, pertanto, - continua Vinti -, massima partecipazione alla mobilitazione che in un momento di estrema criticità per il mondo del lavoro rappresenta l’arma di contrasto all’attacco ai diritti dei lavoratori. Il recente Jobs Act, infatti, non ha fatto altro che ridurre i diritti dei lavoratori. Inoltre, in Italia, da tempo mancano completamente quelle politiche industriali che dovrebbero garantire un disegno coerente fatto di ricerca e sviluppo, innovazione, produzioni di qualità, investimenti pubblici e privati, tutela e sviluppo dei settori strategici, salvaguardia e sviluppo delle produzioni industriali e dei livelli occupazionali. Per questo – conclude l’assessore - è necessario sostenere lo sciopero dei metalmeccanici, per disegnare un futuro concreto per i nostri settori industriali e i lavoratori occupati. Infine è fondamentale superare la precarietà e bloccare i licenziamenti attraverso il ricorso a strumenti come i Contratti di Solidarietà”.
Redazione Agenzia Stampa Italia