(ASI) Le dichiarazioni allarmistiche di Grillo riguardo la salute degli immigrati hanno stimolato l'intervento del Dr. Foad Aodi Presidente dell'Amsi (Associazione Medici di origine Straniera in Italia) e di Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia) che ribatte: "Le Associazioni che rappresento, insieme ad Uniti per Unire, da anni sono impegnate e collaborano con le Asl
nell'assistenza sanitaria degli immigrati e monitorano costantemente la situazione. A tal proposito, precisiamo che gli immigrati sono divisi in due categorie dal punto di vista delle patologie: i primi integrati senza disagi sociali ed i secondi arrivati in modo irregolare che vivono in Italia con numerosi problemi. Problemi che sono di natura economica , di reperimento di una abitatazione, della mancnaza di un lavoro e di carattere sociale. Questi ultimi immigrati si ammalano dopo il loro arrivo in Italia per le cause elencate, ma non portano dall'estero un'alta percentuale di malattie infettive. Mentre vengono confermate che le patologie più frequenti tra gli immigrati che sbarcano in Italia sono, malattie ortopediche, pneumologiche ,oculistiche , dermatologiche, pneumologiche, gastroenterologiche e psicologiche. Queste dovute soprattutto a causa delle difficoltà del tragitto che affrontano per arrivare in Italia.
Pertanto, invitiamo, il signor Grillo a non creare allarmismi ingiustificati, creando fobie nei confronti degli immigrati ed dei loro figli. Lo invitiamo ad essere più cauto in maniera particolare in considerazione del fatto che tra alcuni giorni tutti gli studenti torneranno a scuola. Mentre, è più utile collaborare con tutte le forze politiche italiane, europee e dei Paesi confinanti, compreso il mondo arabo, per trovare soluzioni politiche adeguate che risolvano realmente il problema". Infine, conclude il Presidente dr. Aodi " Le nostre Associazioni sono da anni che, di fronte a queste situazioni raccomandano di non abbassare la guardia e di intensificare i controlli e la prevenzione sanitaria, ma, senza creare allarmismo e fobie".
Redazione Agenzia Stampa Italia