(ASI) Lo dico con vero dispiacere: ma cresce la distanza tra l’agenda e la realtà autentica delle famiglie e delle imprese italiane da una parte, e dall’altra la ‘rappresentazione’ e lo storytelling di Renzi.
Il Premier, complice un appiattimento mediatico, in particolare radiotelevisivo, con pochi precedenti sembra solo preoccupato di stare al centro della scena, di mostrare che si da’ da fare, e di dispensare scenette, sorrisi, intrattenimento e buon umore. Ma l’autunno che si prepara e’ davvero cupo per famiglie e imprese. Tutti gli indicatori sono negativi: e poi, tra ottobre e dicembre, si materializzerà quella tassa sugli immobili (prima casa inclusa) che e’ stata aggravata da Renzi, che alimenterà la crisi di liquidità, e inaridirà ulteriormente la propensione al consumo..In questo quadro, il rispetto dei parametri europei è assurdo. Ma è ancora più assurdo invocare qualche zero virgola di tolleranza, mantenendo però in Italia – pressochè inalterato il quadro fiscale. Invece, come nel mio piccolo mi affanno a dire da tempo, serve uno choc: un volontario sforamento del 3%. Ma non ‘sforare per sforare’ e neppure sforare per lo status quo. Quello che suggerisco è sforare per un mega-taglio di tasse, io dico: 40 miliardi, accompagnato da riforme e da un corrispondente taglio di spese.
Redazione Agenzia Stampa Italia