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Manifestazione "Se non ora, quando?" divide le donne

 

(ASI) La manifestazione delle donne denominata "Se non ora, quando?" organizzata in molte città italiane è stata motivo di accese discussioni e di divisioni politiche proprio circa il significato e l'opportunità di questa contrastata iniziativa. Infatti, dopo le polemiche rivolte al Premier circa la sua visone del mondo femminile culminate poi con le manifestazioni di ieri, sono le donne vicino al partito di Berlusconi a prendere parola per difenderlo ed aprire la battaglia politica.
Per le donne del Pdl è opportuno fare cerchio attorno a Berlusconi.  In un’intervista a "La Repubblica", il ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini non si è risparmiata a polemizzare contro i cortei scesi in piazza affermando: "Continuo a pensare che si sia trattato di un’iniziativa nata e cresciuta nei salotti della cultura e del cinema. Quelli scesi in piazza mi paiono simili al popolo viola, io questa indignazione nei confronti di Berlusconi nel paese non la colgo affatto. Le preoccupazioni dei cittadini sono altre, vogliono sapere semmai quanto devono aspettare per un posto letto in ospedale o quale scuola sia migliore per i figli. La sinistra farebbe bene a occuparsi di questo e lasciar perdere l’antiberlusconismo. La dignita’ delle donne e’ un argomento troppo serio per gettarlo in mezzo alla battaglia politica in questo modo. Ne’ la Bindi ne’ la Finocchiaro conoscono quelle ragazze se non attraverso brandelli di intercettazioni date in pasto ai giornali. E’ stata emessa una condanna preventiva nei confronti di ragazze la cui unica colpa e’ aver frequentato Arcore, le hanno messe al rogo come le streghe di Shaleme. Cosi’ si difende la dignita’ della donna? Chi pensa che tutto ciò velocizzi l'uscita di scena del Premier si illude. Stavolta non ci sara’ la liquefazione del Psi, noi la testa di Berlusconi non la consegniamo".

Anche Beatrice Lorenzin, vice responsabile delle Pari Opportunità in un comunicato prende le parti el Presidente del COnsiglio affermando: "Purtroppo e’ accaduto cio’ che i portatori del buon senso temevano nei giorni scorsi, la piazza di oggi ci ha divise tutte, aprendo una lacerazione che temo saro’ veramente difficile riuscire a ricucire. Lo dico con profondo rispetto nei confronti di tute le donne che hanno partecipato a questa manifestazione che pur non riesco a condividere. Da questa piazza e’ emerso solo un odio profondo e militante nei confronti di Berlusconi. Non ho ascoltato neanche un momento di autocritica o seria disamina delle ragioni che hanno portato al ribaltamento dei principi che sono stati cardine delle battaglie per le donne di questi anni. Ma le organizzatrici di questa giornata" - continua - "avevano bisogno di un mostro da sbattere nella pubblica piazza e da appendere, un mostro al quale attribuire i propri fallimenti personali e politici. Non hanno avuto remore a usare un tema cosi delicato e sensibile come quello dei diritti delle donne, pur di tentare di dare l’ultima spallata a Berlusconi. Ecco quindi che dopo oggi siamo divise, spaccate tra donne di destra e di sinistra, berlusconiane e antiberlusconiane, degne e indegne, ferite con l’unico risultato di essere di essere tutte, ma tutte piu" deboli".

Invece di tutt'altro avviso sono le donne vicino ai partiti dell'opposizione che si sono espresse nella seguente maniera: “Per Berlusconi è arrivato il momento di ascoltare la piazza e di dimettersi subito. Oggi una moltitudine di donne e uomini ha testimoniato l’esistenza di un’Italia che non si piega e che crede nella dignità delle donne”. Lo hanno detto in una nota congiunta le senatrici dell’Italia dei Valori Patruizia Bugnano e Giuliana Carlino che hanno partecipato rispettivamente alle manifestazioni di Torino e Milano. “Abbiamo assistito a manifestazioni imponenti, a cui hanno partecipato donne e uomini di tutte le estrazioni sociali e culturali: di destra, di sinistra di centro. Noi speriamo, davvero, che anche Berlusconi recuperi un po’ di dignità e se ne vada a casa”.

Inoltre è stato accolto come un successo da parte del Pd il risultato delle manifestazioni di ieri che hanno visto partecipare migliaia di persone in difesa dei diritti delle donne in oltre 200 piazze italiane.

Non sono mancate ovviamente le polemiche dopo l'intervento del Premier e di alcuni suoi Ministri che hanno definito strumentalizzata e faziosa l'iniziattiva di ieri.

Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati PD ha replicato fermamente alle affermazioni di Berlusconi intervistato da Belpietro a Mattino Cinque affermando in una nota: "“Eccolo in tv, sulla sua tv, intervistato da uno dei suoi giornalisti preferiti. Dopo quella sorprendente marea di donne e uomini che ha chiesto, da oltre 200 piazze italiane e del mondo, che Berlusconi lasci il governo del Paese a qualcuno più degno di rappresentare l’Italia, il suo rientro è solito. Se lo tenga, presidente, il suo modo di rispettare le donne. Noi che davvero siamo più brave a scuola e nel lavoro, che siamo più intelligenti e preparate, più responsabili e comunque siamo peggio pagate e facciamo meno carriera degli uomini, non abbiamo bisogno di sentirci speciali come pensa lei. Ci ascolti, vada via. Se non ora quando? Faziosamente continuiamo a gridarglielo”.

Anche Rosy Bindi, Presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd critica aspramente il Presidente del Consiglio dichiarando: “Berlusconi ha paura della forza e della determinazione delle donne. Ed è per questo che non trova di meglio che denigrare una straordinaria giornata, davvero unica, di mobilitazione popolare realizzata dalle donne. Non vuole capire quanto si sta muovendo nel paese, grazie all’indignazione femminile e alla difesa della nostra dignità di persone. Ma più insulta e denigra quel milione e oltre di donne e uomini che ieri in centinaia di piazze hanno detto come una sola voce: “se non ora quando?” più crescerà il suo isolamento. L’Italia non è berlusconiana, nella sua maggioranza, nei suoi valori condivisi e nelle sue aspirazioni più profonde. E ieri lo ha mostrato a tutto il mondo”

Francesca Puglisi, Responsabile scuola in segreteria Nazionale, non si è risparmiata invece di lanciare una dura invettiva contro le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Maria Stella Gelmini. "Invece di insultare" -afferma Puglisi- "il Ministro della dis-educazione impari ad ascoltare. Le centinaia di migliaia di donne italiane che oggi sono scese nelle piazze di tantissime città, non si sentono in nessun modo rappresentate da questo governo ma devono essere rispettate. Il ministro Gelmini non ascolta mai chi esprime idee diverse dalle sue, non ha mai ascoltato gli studenti, né gli insegnanti e oggi pretende di giudicare le donne pronunciando parole offensive dettate solo da pregiudizi. Se la Gelmini avesse l’umiltà di guardare e ascoltare forse si risparmierebbe certe brutte figure.

  Anna Paola Sabatini,responsabile nazionale scuola formazione politica UDC:   “Da giovane madre e donna impegnata nella professione e nella politica, consapevole delle esistenti difficoltà e delle barriere culturali che tuttora investono il mondo femminile, ritengo che l’unica via di ulteriore crescita sia rappresentata solo dalla paziente e determinata dimostrazione quotidiana di tante donne che hanno segnato la storia italiana e che ogni giorno danno il proprio contributo per la crescita e lo sviluppo del Paese.” 
“L’apporto di questo bagaglio di sensibilità, capacità e conoscenze va riconosciuto in un circuito virtuoso non come alternativo o predominante ma sicuramente del tutto originale e soprattutto complementare a quello maschile. Sarebbe improduttivo – conclude - soffermarsi solo sulle negatività che emergono dall’attualità senza affermare quella che è e deve essere la dimensione femminile”

 
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