(ASI) «A.A.A. cercasi Giovanna Melandri. Evidentemente non vi è limite a certa spocchia radical chic, ma in cuor nostro speravamo, evidentemente invano, di assistere ad una sua presa di posizione, di ascoltare delle scuse o quantomeno delle precisazioni, delle spiegazioni condivisibili o meno.
In seguito all’esposizione, presso il Maxxi, di opere definite “pedopornografiche” da parte di un organo autorevole e al di sopra di ogni sospetto quale l’Osservatorio sui diritti dei minori, avevamo chiesto con forza e convinzione le sue dimissioni. E invece nulla, tutto tace e lei resiste ancorata alla sua comoda poltrona. Rimane solo tanta amarezza, con la quale non riusciamo comunque a spiegarci come una donna delle istituzioni, nonché madre, abbia potuto consentire una squallida esposizione come quella dei fratelli Chapman: manichini di bimbe con genitali visibili e riferimenti sessuali espliciti sul volto, crocefissi ridicolizzati, raffigurazioni della Madonna e di Cristo trasformati in mostri orripilanti. Capiamo che la Melandri si ritrovi a fare il presidente del Maxxi per una mera questione di lottizzazione politica, ma pensa davvero che questo sia uno “spettacolo” degno di un museo gestito dal Ministero dei Beni Culturali e quindi con risorse pubbliche?
Ma se lei tace, c’è chi sproloquia come Anna Mattirolo (direttore del Maxxi Arte) che la butta sulla libertà di espressione dei due “artisti”, dandone un’immagine quasi da libro cuore, come dei poveri geni incompresi e annunciando un fittizio ritiro della mostra a seguito delle polemiche scoppiate in queste ore. Nulla di più falso, in quanto si tratta di una turnazione già prevista e al massimo solamente anticipata di qualche giorno. Non pensino di cavarsela così facilmente, perché è ormai chiaro ed evidente come la direzione del Maxxi, nelle figure proprio di Melandri e Mattirolo, si stia prendendo gioco di tante povere vittime, nonché di tutte le associazioni che hanno chiesto la rimozione della mostra e che quotidianamente si spendono a difesa dei diritti dei più deboli e degli indifesi. Non ci resta che sperare che il silenzio dell’ex Ministro sia frutto di una profonda e intima riflessione sull’opportunità di rassegnare le proprie dimissioni. Pensi ai manichini di quelle bambine violate e tragga le dovute conseguenze». Lo dichiara Cinzia Pellegrino, referente per Roma Capitale del Dipartimento di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale dedicato alla tutela delle Vittime di violenza.
Redazione Agenzia Stampa Italia