(ASI)“Nel febbraio scorso il Tar aveva dato ragione ai cittadini di Cinecittà che si erano appellati tramite il Comitato spontaneo No Antenna alla giustizia amministrativa contro l’installazione di un’antenna (SRB) di telefonia mobile.
Si trattò, come ebbi modo anche di annunciare, di una vittoria storica e molto significativa, che avrebbe dovuto spingere le Istituzioni all’adozione di un dettagliato Piano di Regolamentazione degli impianti di stazione Radio base. Ma alla scadenza dei 6 mesi ecco arrivare il ricorso al Consiglio di Stato del gestore e, incredibilmente, anche di Roma Capitale nella persona del sindaco Marino”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Ambiente.
“Oggi per i residenti di Via Francesco Gentile e di Cinecittà, che nel 17 dicembre del 2011 si erano visti installare un’antenna a pochi passi dalle loro abitazioni e, in particolare, a pochi metri da un plesso scolastico che ospitava 1100 bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni, c’è preoccupazione e sconforto. Ma soprattutto la rabbia di una pugnalata alla schiena ricevuta proprio da quelle Istituzioni che avrebbero dovuto tutelare la loro salute. Quanto previsto dall’art. 32 della Costituzione relativo alla salute pubblica a quanto pare non si annovera tra gli atti del sindaco Marino e di Roma Capitale. Il Tar aveva riconosciuto come errate le procedure seguite dai gestori di telefonia mobile, ma a quanto pare Marino non è d’accordo, e così le Istituzioni hanno perso un’occasione per stare vicini ai residenti di un quartiere di questa città”, conclude la nota.
Redazione Agenzia Stampa Italia