Ugl Venezia: Abolite il decreto svuota carceri. Vogliamo i PM a fianco delle forze dell'ordine in strada

(ASI) Per l'ennesima volta ci sentiamo in dovere di intervenire per denunciare come il cosiddetto decreto "svuota carceri" voluto da Renzi e dal suo Governo, stia provocando non solo insicurezza nelle nostre città,

ma stia provocando negli operatori delle forze dell'ordine, in particolare quelli impegnati a garantire la sicurezza nelle nostre strade, una sorta di impotenza che si tramuta giocoforza in un malessere diffuso che di certo non giova a lavorare serenamente. Ormai il personale è stanco di veder quotidianamente vanificato il proprio lavoro, magari dopo aver inseguito e acciuffato un delinquente, magari dover aver messo a rischio la propria incolumità fisica pur di assicurare alla giustizia un malvivente. Una giustizia che ha anch'essa le "mani legate" perché chi commette reati in cui il "giudice ritiene che all'esito del giudizio la pena detentiva da eseguire non sarà superiore a tre anni" dovrà essere immediatamente messo in libertà. In queste condizioni, non si può garantire la sicurezza dei cittadini, molti dei quali stanno anche sempre più collaborando con le forze dell'ordine mediante precise e immediate segnalazioni. Il decreto svuota carceri voluto da Renzi nr. 92/2014, deve essere cancellato o dichiarato incostituzionale. In uno Stato di diritto non possiamo permettere a chi delinque di rimanere libero di circolare per le strade e di continuare a commettere sempre gli stessi reati. Per questo vorremo chiedere l'aiuto dei P.M. presenti in Procura affinchè, per determinati interventi, gli stessi possano essere testimoni oculari di come le forze dell'ordine siano costrette ad intervenire prive di protocolli operativi e di idonei strumenti di difesa in determinati scenari e a come le stesse forze dell'ordine subiscano aggressioni, offese, prese in giro dai soliti personaggi, che purtroppo devono poco dopo liberare. Anche i P.M. così potranno finalmente rendersi conto, non solo leggendo gli atti di polizia giudiziaria, come sono andati realmente i fatti, sicuramente non sarebbe una cosa di poco conto per noi operatori delle forze dell'ordine. Ora gli agenti sono costretti a "liberare" l'arrestato per i reati di resistenza, oltraggio, lesioni, furti, rapine, e spaccio di sostanze stupefacenti e molti altri reati ancora, proprio quei reati che la cittadinanza soffre e subisce quotidianamente e sono considerati i più fastidiosi, perché questi reati predatori provocano realmente la percezione di insicurezza tra la cittadinanza.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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