(ASI)Nel curriculum di Matteo Renzi non c’è nulla che possa portare a sostenere che si tratti di un bolscevico, semmai sembrerebbe il contrario.
Eppure da qualche tempo si ha l’impressione che le pessime frequentazioni, all’interno del Pd, lo abbiano contagiato. I bolscevichi ruspanti nostrali, che pullulano nel partito di Renzi, ispirandosi in qualche modo a Heinrich Karl Marx, hanno nel loro Dna il gene dell’odio di classe, e la politica, per loro, consiste, principalmente, se non esclusivamente, nell’imporre tasse, sempre più tasse, fino ad arrivare, senza dover fare la rivoluzione, ad un generale appiattimento verso il basso, in pratica all’abolizione della proprietà privata. Pensate che uno dei tanti geni che si trovano nel Pd, Fabrizio Barca, (che è stato anche ministro) ha detto che sarebbe opportuno imporre una patrimoniale (ai ricchi, naturalmente) per 400 miliardi di euro. Poveretto. Ancora non ha capito che, davanti a questo Stato vorace, famelico e dissipatore, i veri ricchi hanno già da tempo abilmente mimetizzato i loro patrimoni. Senza scudo e senza speranza è rimasto ora solo il ceto medio, quello che, invece di sperperare i sudati risparmi, ha pensato bene di acquistare un appartamento, a volte con l’aiuto di un mutuo, una casa per sé e per i figli, per quello che, da sempre, è considerato il bene rifugio per antonomasia. Ebbene, invece di premiare, di apprezzare chi ha risparmiato, su questa casa, da qualche tempo, si sono scatenati tutti gli appetititi incontenibili, intollerabili e vergognosi dello Stato e degli altri enti e baracconi vari: Imu, Tari, Tasi, Iuc, Irpef, Iva (quando si fanno le manutenzioni). In pratica, un esproprio lento, tormentato, inesorabile. L’Imu costava agli “sfortunati” proprietari 24 miliardi di euro, ora hanno avuto l’abilità, con le altre imposte sopra citate, di portare il fardello sulla casa a 27 miliardi di euro da pagare. Ma non si sa nemmeno con precisione, quanto come e quando pagare. Si tira il can per l’aia per non indispettire (termine educato) troppo i contribuenti che domenica dovranno andare a votare. A questo punto è evidente, oltre ogni altro ragionevole dubbio, che gli 80 euro al mese non sono altro che una miserabile foglia di fico per cercare, peraltro goffamente, di nascondere le intollerabili vergogne. Un modo per tirare a campare, che vale - sia ben chiaro - più per Renzi che per chi riceverà quella elemosina. Ma è legittimo tutto quello che stanno facendo? Non solo non è legittimo è in palese contrasto con la Costituzione. L’art. 47 recita così: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme…favorisce l’accesso al risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione”. Capito? “incoraggia e tutela”. Tutte quelle imposte sull’abitazione sono esattamente l’opposto del dettato costituzionale. C’è dell’altro: l’art. 53, 2° comma stabilisce che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. L’attuale tassazione sulla casa non è affatto informata a criteri di progressività per una semplicissima ragione: non ha come imponibile il reddito, ma il valore (anche se si chiama reddito catastale) peraltro anche presunto. Infine c’è un altro articolo, il 42. “La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale”. Invece anno dopo anno, la casa, di fatto, verrà espropriate senza nemmeno pagare l’indennizzo previsto dalla Costituzione. Sarebbe questo lo Stato di diritto? E poi c’è in giro ancora qualche imbecille che non ha capito perché ha tanto successo il Movimento 5 Stelle. E domenica, dalle urne, per i bolscevichi, ci potrebbero essere della amare sorprese.
Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia