(ASI) Presentata interrogazione urgente. Cittadina malata di tumore comprava a 0,71, ora la Asl rimborsa a 3,46 euro ogni sacca di urine. “Altro che Centrale Unica degli Acquisti, la Asl rimborsa a un prezzo di 3,5 euro ogni sacca di urina, che le sanitarie vendono privatamente a 0,71 centesimi.
Si tratta di quasi cinque volte il valore di mercato e ci chiediamo se è così che il presidente della Regione Lazio Zingaretti intenda risparmiare sulla sanità e dare finalmente concretezza al progetto dei costi standard”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Salute, presentando un’interrogazione in merito allo scandaloso sperpero degli acquisti fuori mercato della Regione Lazio.
“Si tratta di un atto dovuto verso una cittadina che purtroppo combatte contro un tumore. Aveva fatto acquistare sacche per le urine non sapendo che il Servizio Sanitario potesse rimborsare il paziente per questo genere di spese e aveva speso 0,71 per ognuna di esse. Poi, venuta a conoscenza del diritto ad essere rimborsati, richiedeva l’ordinativo delle stesse identiche sacche di urina presso le stesse identiche sanitarie e dopo qualche giorno arrivava l’autorizzazione della Asl al rimborso con un costo unitario di 3,46 euro Iva inclusa”, prosegue Santori.
“La signora, nei confronti di cui mantengo la doverosa riservatezza e che ringrazio per il senso civico nonostante abbia ben altre battaglie contro cui combattere, ha avuto però modo di fornirmi tutto la documentazione necessaria atta a dimostrare quanto sia lei sia un comune cittadino ritengono scandaloso. Un vero e proprio vergognoso sperpero, gli stessi sprechi che magari ci fanno chiudere ospedali lamentando la continua carenza di fondi per questi motivi ho chiesto a Zingaretti se era già a conoscenza della sproporzione, se intende denunciare i fatti alla Procura della Repubblica, i motivi per cui il controllo effettuato dai sistemi della Centrale Acquisti non abbiano tempestivamente segnalato la discrepanza dei prezzi applicati”, conclude Santori.
Roma, 15 Aprile 2014
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Al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio
On. Daniele Leodori
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Oggetto: acquisto di materiali sanitari da parte della ASL RM D a prezzi fuori mercato
Il sottoscritto Consigliere Regionale, Fabrizio Santori, ai sensi degli artt. 99, 101 e 102 del Regolamento del Consiglio regionale del Lazio, rivolge formale interrogazione per la quale richiede risposta scritta nei termini di legge, sulla materia in oggetto.
Premesso che
la Centrale unica degli acquisti si sarebbe dovuta occupare degli acquisti di tutta la Regione ma anche delle partecipate, non solo nel settore della sanità, per evitare che si comprino gli stessi prodotti con prezzi diversi;
Sono stati recentemente forniti dal Presidente Zingaretti, i numeri su quanto questa struttura offre potenzialmente in termini di risparmi;
Si tratta di risparmi per complessivi 57 milioni, eliminando sprechi ed inefficienze;
Considerato che
sembrerebbe che siano stati acquistati da parte della ASL RM/D del materiale sanitario a prezzi nettamente fuori mercato;
nello specifico, risulterebbe che la Sanco Sanitaria Commerciale Srl e la Olimpica Srl avrebbero fornito alla ASL RM/D del materiale sanitario monouso, nello specifico sacche di raccolta per urina da letto e sacche di raccolta urina da gamba, ad un costo unitario rispettivamente pari a 3,4632 e 2,1216 euro IVA compresa;
rivolgendosi privatamente alla Sanco Sanitaria Commerciale Srl, la sacca per urina risulterebbe avere un costo unitario di 0,71 euro IVA compresa;
risulterebbe essere stato applicato alla ASL RM/D per il medesimo prodotto un prezzo gonfiato del 387,77%;
Premesso e considerato tutto ciò
interroga il Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Nicola Zingaretti al fine di sapere
se era già a conoscenza della sproporzione tra il prezzo d’acquisto riservato al SSR e quello offerto ai privati;
se intende denunciare i fatti alla Procura della Repubblica;
i motivi per cui il controllo effettuato dai sistemi della Centrale Acquisti non abbiano tempestivamente segnalato la discrepanza dei prezzi applicati dalle società di cui alle considerazioni.
Fabrizio Santori