(ASI) La fecondazione eterologa diventa legale. E' quanto stabilito dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto, imposto dalla Legge 40, di ricorrere ad un donatore esterno di spermatozoi o gameti per le coppie completamente sterile.
L'abbattimento della norma da parte della Consulta agli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12 e comma 1, renderà possibile l'ovodonazione, mantenendo però valido il divieto di utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica e di fecondazione assistita verso i single e le coppie dello stesso sesso.
M5S: Oggi la Corte Costituzionale ha restituito al paese una fetta di civiltà.
"Dieci anni. Tanto è durato l'oscurantismo in cui è piombato il nostro paese con la Legge 40 sulla procreazione assistita. Una legge colma di divieti assurdi, frutto di un approccio ideologico che ha visto la maggioranza dell' epoca utilizzare la bioetica come una bandiera politica, tracciando un solco tra l'Italia e il resto d'Europa e dell'intero Occidente".
Così si legge sul sito del Movimento Cinque Stelle che rivendica la paternità della scelta della Corte Costituzione in riferimento al ddl Fucksia.
"La sentenza della Consulta- si continua a leggere- è in linea con il disegno di legge depositato in Senato dalla portavoce M5S Serenella Fucksia già lo scorso 4 febbraio. Il ddl Fucksia riscrive l'intera normativa, portandola al passo degli altri paesi europei, e restituendo dignità a tutte quelle coppie in questi anni costrette a veri e propri viaggi della speranza, ribattezzati, neanche tanto simpaticamente, "turismo procreativo".
Agostini (Pd): Il Parlamento agisca in fretta per riscrivere la legge
"E' un giorno importante per le donne e per tutti gli italiani. Il divieto di fecondazione eterologa non era soltanto un limite alla propria autodeterminazione e un ostacolo alla possibilità di mettere al mondo un figlio, ma secondo la Consulta, era proprio anticostituzionale. Le battaglie di questi anni dunque sono state giuste. Ora, di fatto, di quella legge tanto voluta e difesa della destra più chiusa e conservatrice, non rimane più nulla: la Corte ha riconosciuto la possibilità di scegliere, mentre adesso spetta alla politica e al Parlamento la responsabilità di rendere la normativa rispondente ai principi che la Corte ha ribadito". E' quanto dichiarato Roberta Agostini, coordinatrice Donne del PD, in un articolo pubblicato sul portale del Partito Democratico.
Redazione Agenzia Stampa Italia