“Auspichiamo che tutto ciò non avvenga ma chiunque, a causa della fornitura idrica, subirà irritazione dello stomaco e degli intestini, produzione ridotta dei globuli rossi e bianchi del sangue, irritazione dei polmoni e altri effetti previste dall’assorbimento di grosse quantità di arsenico che potrebbe causare anche cancri, sterilità, bassa resistenza alle infezioni, disturbi al cuore, danni al cervello e al DNA si metta in contatto con il nostro comitato al fine di proporre un’azione collettiva per mettere sotto accusa questa gestione approssimativa delle emergenze. Allo stesso tempo con un’interrogazione urgente chiederemo al presidente della Regione Lazio, Zingaretti, quali siano state le azioni intraprese a seguito dell’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale di due ordini del giorno che di fatto chiedevano di fronteggiare l’emergenza arsenico presente nelle aree del Comune di Viterbo, limitrofo alle aree coinvolte, nel rispetto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2010 e delle indicazioni della Comunità Europea e delle raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità. Ora è necessario un intervento urgente di risanamento, che va fatto in tempi brevissimi, e limitare al minimo i disagi, considerato che i cittadini coinvolti non potranno usufruire di acqua potabile fino al prossimo 31 dicembre 2014 mentre l’agenzia regionale Arsial dovrà assicurare la fornitura di acqua per il consumo umano in punti opportunamente dislocati sul territorio con ulteriori costi che potevano essere evitati” conclude Santori.