"La mia proposta, sostenuta dai colleghi di Scelta Civica e firmata anche da molti deputati di altri schieramenti politici, propone, fermo restando il diritto della madre di non essere nominata all'atto di nascita, il diritto della persona adottata - divenuta adulta - di conoscere le proprie origini. In pratica pur mantenendo l'anonimato della madre, il figlio potrà ricostruire la propria storia personale (anche a fini medici e diagnostici) interpellando, attraverso il Tribunale per i Minorenni, la madre naturale al compimento del venticinquesimo anno di età (con una sostanziale 'liberalizzazione' dell'accesso alle informazioni al compimento dei 40 anni di età dell'adottato o nel caso in cui i genitori naturali risultino deceduti o irreperibili", continua l'on. Cesaro.
"Ritengo questa proposta di grande valore etico. Essa allinea sostanzialmente la nostra normativa a quella europea e prevede un equo contemperamento di tutti gli interessi in gioco: il diritto di una donna al parto anonimo e al mantenimento - per un congruo numero di anni - del diritto alla riservatezza, così come il diritto dell'adottato di conoscere le proprie origini in età adulta", conclude l'on. Antimo Cesaro.