Scelta non molto azzeccata, e finora piuttosto deludente, perché i “grillini” non hanno saputo trovare un leader vero e proprio, e così sono rimasti, ognuno per conto proprio, un movimento senza amalgama, con estemporanee ed infelici improvvisazioni; basti pensare a quella parlamentare che in aula ha commemorato, nella revocazione della strage di Nassiria, anche il marocchino Kamikaze. Insomma un movimento che non ha saputo incidere nelle decisioni politiche importanti pur avendo avuto milioni di voti e centinaia di eletti. E allora - si è convinto Silvio Berlusconi - bisognava inventarsi un nuovo movimento, o un partito, in grado di soddisfare le loro aspettative, come ha fatto lui nel 1994, quando è sceso in campo, e come si fa con le operazioni di marketing. Adesso il popolo di centrodestra ha due possibilità: quelli più moderati, governativi, moralisti e schizzinosi, “scandalizzati” perché Silvio Berlusconi predilige il bunga bunga ed evade anche le imposte, possono votare il “Nuovo Centrodestra” o come si chiamerà il movimento di Angelino Alfano.
D’altronde che l’operazione appare azzeccata lo dimostrano i primi sondaggi che, alla formazione di Alfano, ancora senza nemmeno una sede, accreditano un incredibile e straordinario 10 %. Gli altri, quelli dello zoccolo duro, che vedono in Silvio Berlusconi un genio negli affari e nella politica, vittima e perseguitato dalla magistratura comunista, staranno con “Forza Italia” che d’ora in poi, avrà anche il vantaggio di essere partito di governo e di opposizione, con due fondamentali e assai efficaci, e convincenti, cavalli di battaglia: niente Imu e riduzione delle tasse. Essi saranno magnificamente rappresentati da Renato Brunetta e dalla sua compagnia ringhiante. Quindi divisi, ma, nello stesso tempo, uniti, per vincere. Un capolavoro. Come sempre.
Fortunato Vinci - Agenzia Stampa Italia