"l problema è che a Mirafiori c’è uno scontro ideologico e simbolico.
E' non uno scontro di relazioni sindacali. In altri settori come quello tessile oppure quello dei servizi ci sono contratti molto più obbligatori nei confronti dei lavoratori. La Fiat, in cambio di massicci investimenti nel settore auto su nuovi modelli, chiede una flessibilità operativa, sabati lavorativi e turni. Ovviamente il tutto pagato in termini di straordinari. Se si fa un sabato o flessibilità speciali, è necessario però che in quelle giornate speciali non ci sia un assenteismo anomalo o sciopero”
E' quanto affermato dal Ministro per la pubblica amministrazione Brunetta a "la Telefonata" di Maurizio Belpietro che crede che le iniziative del suo operato, contro l'assenteismo e la ricerca del merito, siano state "copiate" da Marchionne per aumentare gli incentivi produttivi per i lavoratori. Il Ministro riferendosi alla battaglia con la Fiom, che crede queste iniziative una abolizione dei diritti, continua: "Il diritto di sciopero è garantito dalla Costituzione. E non portiamo il conflitto sul piano ideologico. I lavoratori sono garantiti dallo statuto, questo contratto non è contra legem. Si chiedono flessibilità e impegni a non scioperare nelle giornate speciali. In cambio più salario"
Intanto oggi dal Salone di Detroit si è chiuso l'incontro tra John Elkann e l'amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne che fanno sapere che l'azienda italiana è salita al 25% di quotazioni di Chrysler e promettono a breve il raggiungimento del 51%.
«Il negoziato per il rifinanziamento dei debiti di Chrysler è in corso e cercheremo di vedere dei risultati entro il 1° o 2° trimestre 2011» è quanto dichiarato da Marchionne che, insieme ad Elkann, fa sapere che per arrivare a tanto non venderanno nessuna delle attività italiane nonostante le profumate offerte rivolte alla Fiat: rimarranno italiane quindi Iveco, Magneti Mirelli cosi come le quotazioni Ferrari e Alfa Romeo.