(ASI) Sismografi politici molto attenti, rilevano ormai da giorni che nel Pd umbro dei cuperliani della prim’ora, si registrano con sempre maggiore intensità fermenti contro quelli che vengono considerati i soliti noti dell’establishment.
Establishment a cui rimproverano di essere in procinto per l’ennesima volta , in vista del congresso, di trovare equilibri e accordi cementati dal loro potere oligarchico. Nel mirino quella che viene già ribattezzata “la banda dei quattro”: Marini, Bocci, Boccali, Sereni. I mugugni sembrerebbero voler andare ben oltre la fase della polemica.
Questa parte di PD umbro che si riconosce nella candidatura di Cuperlo, non accetta che i poteri costituiti (“incrostati”, dicono loro) possano svuotare di significati, anche in Umbria, il Congresso del PD, per ridurlo ad un gioco tra pochi che si risolva nell’ennesima spartizione di potere fine a se stessa, senza prospettive e contenuti in grado di suscitare la partecipazione e l’interesse della base.
E pare che le scosse non saranno solo rumorose e di assestamento. Sarebbero infatti già pronte candidature alternative a quelle dell’establishment, espressione dei territori e in grado perciò di avere appeal sulla base. I prossimi giorni potrebbero riservare non poche sorprese e smuovere le faglie degli statici assetti attuali. Se così sarà, quantomeno il congresso del Pd non sarà una rappresentazione scontata e con i soliti protagonisti in scena.
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