Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, solo nel biennio 2012-2013 i consumi delle famiglie sono diminuiti del -7,8%, pari ad una cifra complessiva di circa 59 miliardi di Euro.
“In uno scenario simile l’aumento dell’IVA è impensabile, oltre che da irresponsabili.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Significherebbe decretare un vero e proprio tracollo dei consumi, che avrebbe effetti drammatici su tutti i fronti: per le famiglie, costrette a modificare sempre più radicalmente i propri standard di vita riducendo ulteriormente i consumi; per le imprese, che a causa dei minori introiti sarebbero costrette a ridurre la produzione e ad incrementare la già ampia platea di disoccupati e cassaintegrati; per lo Stato, che si troverebbe a fare i conti con minori entrate a causa della contrazione dei consumi (basti pensare che le precedenti manovre hanno già determinato un minor gettito IVA, da settembre 2011 a maggio 2013, di 5.806,7 miliardi di Euro).
Per questo è fondamentale ed improrogabile un intervento del Governo per il rilancio della domanda di mercato e per la ripresa economica.
In tal senso è necessario, prima di tutto, cancellare definitivamente l’incremento IVA, non solo per il 2013, senza escogitare alcuna riformulazione delle aliquote agevolate, né ritoccare le “solite” accise sui carburanti. Inoltre è indispensabile avviare un rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, fondamentali sul fronte della crescita e dell’occupazione.
Le risorse necessarie a finanziare tali operazioni andranno ricercate attraverso una seria e concreta azione di contrasto all’evasione e attuando un deciso taglio a sprechi, abusi e privilegi (a partire ad esempio da una riduzione drastica di auto blu, consulenze esterne alla pubblica amministrazione, realizzazione del piano per l’accorpamento delle Province).