(ASI) Roma, In Italia viviamo da troppo tempo un’emergenza drammatica: si chiama disoccupazione giovanile ed è un male che sta falcidiando le speranze di un’intera generazione. A questo si aggiunge l’aggravante della maggiore vulnerabilità dei giovani meridionali, tipicamente più esposti agli effetti di questa crisi economica".
Così Liliana Ventricelli, giovane deputata del Partito Democratico e componente della Commissione Politiche Europee, commentando l'approvazione avvenuta ieri alla Camera del decreto n. 76, noto come "Decreto Lavoro".
NEET (“Not in Education, Employment or Training”), è l’acronimo con cui si indicano quei diplomati o laureati che hanno smesso di studiare e non cercano neanche più lavoro. Si tratta di una fetta crescente di popolazione, circa 3,3 milioni di persone, per la maggior parte donne (circa il 58% del totale). A loro è dedicata la parte più importante del decreto, laddove è previsto un sostegno da parte dello Stato alle aziende che assumeranno giovani disoccupati tra i 18 e i 29 anni o che stabilizzeranno i propri lavoratori precari, per un massimo di 650 euro mensili. A questo si aggiunge il potenziamento dei tirocini formativi e la revisione dell'apprendistato professionalizzante, oltre alla modifica della riforma Fornero in merito ai rinnovi dei contratti a termine.
"Sono convinta che il nostro dovere di parlamentari, e quello del Governo in carica, sia principalmente di dare le giuste risposte a questa emergenza. E lo avverto tanto più perchè in queste ore c’è chi ha deciso di deviare il dibattito politico su vicende che interessano un pregiudicato, il cui destino non ha nulla a che vedere con il futuro di milioni di giovani", conclude l'On. Ventricelli.
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