(ASI) “Lasciar scorrere il tempo prima di confermare per decreto la cancellazione dell’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva é un errore che rischia di costarci assai caro". Sono le parole del capogruppo alla Camera del Pdl, Renato Brunetta che aggiunge: "La politica del rigore cieco inaugurata dal governo Monti con il decreto ’Salva Italia’ rallenta i consumi delle famiglie e apre una voragine nei conti dello Stato. Occorre, per questo, dare un segnale chiaro e immediato per impedire che dal prossimo primo luglio l’aliquota ordinaria Iva passi dal 21% al 22%. Nei primi tre mesi dell’anno il gettito Iva, rispetto allo stesso periodo del 2012, é diminuito dell’8,6% con un buco di bilancio pari a circa 2 miliardi di euro. Nello scorso anno il sistema delle imprese ha assorbito l’aumento Iva cercando di mantenere inalterati i prezzi ma oggi le famiglie italiane devono fronteggiare un aumento del costo della vita e rivedere i loro consumi privilegiando i beni essenziali, con aliquota Iva più bassa, a scapito dei beni con Iva ordinaria. Non si tratta di rinunciare a un paio di scarpe o a un abito nuovo ma per fronteggiare l’aumento di tariffe o della benzina si stanno riducendo spese essenziali, a partire da quelle per la salute. Da una indagine della Fondazione Censis infatti sono circa 9 milioni gli italiani che nel 2012 hanno rinviato alcune spese sanitarie. Diminuiscono i fatturati di professionisti e piccole imprese, rallenta il popolo delle partite Iva, cresce l’economia sommersa. Tutti fenomeni che provocano la riduzione del gettito fiscale e un ulteriore aumento dell’Iva lo amplificherebbe ulteriormente, con il paradosso che il problema non sarà di trovare la copertura per la cancellazione della norma attuale ma al contrario di avere nuove tasse per averla mantenuta in vita. Il governo Letta ha preso un impegno davanti al Parlamento e al nostro Paese e sono certo che intenderà rispettarlo. Ma occorre fare presto, anzi prestissimo".
Redazione Agenzia Stampa Italia