(ASI) Roma.
Lettere in Redazione - Il primo progetto finanziato risale al 2008, ed è stato curato dall’azienda Ove Arup and Partners per 120mila euro con delibera del 4 febbraio 2008 n. 67. Ne seguirono altri... fino ai giorni nostri, ma la situazione degenera.
“Dopo le diverse segnalazioni ancor oggi purtroppo siamo costretti a notare che: Le acque reflue - liquami stagnanti - sotto le gallerie ipogee sono ancora presenti”.
AssoTutela chiede di sapere peraltro se la causa dell’incendio nelle zona retrostante la quarta clinica chirurgica di alcuni anni fa sia stata proprio l’emissione di gas scaturiti dal ristagno della discarica presente nelle canalizzazioni sotterranee assolutamente inadeguate a raccogliere acque nere.
“Le perdite di gas potrebbero ancora adesso essere pericolose poiché, nei lavori di ripristino, costati oltre 22 mln, dei 2 chilometri di ipogei appena eseguiti, non è stato realizzato anche il rinforzo strutturale delle fondamenta dello stabile”. Lo dichiara in una nota il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato.
La bonifica della rete e i lavori di rinforzo erano previsti già negli appalti commissionati nel 2007 e conclusi recentemente, al contrario sono state solo tamponate alcune situazioni come la chiusura dei fognoli di scolo mentre le fogne non sono state bonificate».
Gli incanalamenti sotterranei, progettati a inizio secolo per la distribuzione di aria calda, generata dalla vecchia centrale a carbone, non possono assolutamente essere adibite alla raccolta di acque nere, che invece vi convergono a causa di successive opere di immissione. Quanto ancora dovremmo sopportare questo scempio?
Il presidente Maritato conclude rammaricandosi per la “gestione inadeguata di una struttura di così alto prestigio, all’interno della quale operano medici ed operatori sanitari di altissima eccellenza e punto di riferimento per l’intero territorio nazionale ed internazionale. Non dimenticando, per ultimo, interventi di micro e macro chirurgia di altissima specializzazione”.
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