(ASI)Roma.
Lettere in Redazione - "Sulla vicenda dei Marò, il governo Monti, per il tramite del ministro Terzi, ha ridicolizzato l'Italia. Per questo più che riferire alle Camere farebbero meglio a comunicare le proprie dimissioni". Lo afferma l'on. Domenico Naccari, delegato ai rapporti con le comunità regionali del sindaco di Roma Gianni Alemanno.
"La spedizione in India dei nostri militari - aggiunge Naccari - andava osteggiata con forza, ma evidentemente la diplomazia internazionale non è il forte del governo delle tasse. Non si è mai visto un simile atteggiamento di subalternità del nostro Paese nei confronti di un paese extracomunitario. Nemmeno gli Stati Uniti, che pure sono nostri alleati, la spuntarono con il governo Craxi a Lampedusa. Un episodio simile, ma a ruoli invertiti, risale al '99 quando il pilota di un jet americano tranciò nel Cermis il cavo di una funivia provocando una strage di 20 morti. Il pilota fu comunque protetto dagli Usa. Le cronache di allora parlano di un presunto "baratto" tra il marine e la terrorista rossa Silvia Baraldini. Un'operazione condotta con successo dall'allora ministro della Giustizia Oliverio Diliberto. Quel pilota subì un processo ma venne assolto. Oggi i Marò - militari che erano in missione per conto del governo italiano - sono stati incautamente rispediti in India con l'assicurazione che i nostri connazionali non vanno al patibolo ma che comunque subiranno un processo in un tribunale speciale a Delhi. Vale a dire che se ritenuti colpevoli di omicidio l'ergastolo da scontare in carceri indiani non glielo leva nessuno. Questo - ha concluso Naccari - è un comportamento antinazionale inaccettabile da parte di un governo che ha fatto gli interessi di tutti tranne che dell'Italia".
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