Oltre alla stampa tramite l’autenticazione sul sito dell’Inps, infatti, già esistono delle procedure che consentono ai cittadini di entrare in possesso gratuitamente del proprio CUD: dagli appositi sportelli veloci dell’Inps (la cui apertura, però, è prevista solo per il primo trimestre dell’anno), ai patronati, ai centri di assistenza fiscale (che, al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi accederanno alla versione telematica).
Chi ne richiederà copia presso le Poste, invece, probabilmente dopo aver fatto una lunga fila allo sportello, si vedrà addebitare inspiegabilmente 2,70 Euro + IVA. A tale proposito chiediamo alle Poste di rilasciare gratuitamente al cittadino copia del CUD, mettendo le spese a carico dell’Inps.
La richiesta può essere inoltrata anche tramite posta elettronica, scrivendo all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Nei casi di difficoltà, inoltre, sono previste delle procedure per la richiesta del CUD a domicilio tramite il numero verde 800.43.43.20 (che, vista forse la grande richiesta, al momento non risulta pienamente operativo).
Quel che è certo, in ogni caso, è che un cambiamento così importante avrebbe richiesto tempi di introduzione più graduali: legiferare a dicembre e rendere operativa tale modifica già dal febbraio successivo ha avuto effetti di disorientamento e suscitato un grande malcontento tra i pensionati, che, tra l’altro, non sono stati adeguatamente informati.