Berlusconi è k.o. ma dopo i recenti scandali c’era da aspettarselo, mentre invece non decolla il PD con Vendola, frenato dalla perdita di voti di un 2,5% di Ingroia che non raggiungendo lo sbarramento minimo del 4% è fuori dai giochi, sottraendo quelle risorse alla sinistra che le avrebbero conferito la maggioranza assoluta.
La somma delle circostanze sopradescritte denota uno scenario politico nuovo, inaspettato dai grandi partiti, che forse pensavano di pesare maggiormente.
I Grillini ora giocano a nascondersi e ad organizzarsi, sono tanti i temi su cui discutere e soprattutto dovendo rispondere a questioni importanti non possono più sfuggire alla stampa, devono esporsi, cosa che finora non hanno mai fatto.
Grillo ha sempre scelto la via del Blog per interloquire con i suoi “seguaci”, una mossa astuta poiché le visite sul web sono pane per i giovani elettori, a scapito di una noiosa e ripetitiva televisione, e una mossa altrettanto intelligente in quanto “postando” video sul web, si dice tutto ciò che si vuole dire, senza un contraddittorio, che magari imporrebbe la discussione su argomenti di interesse nazionale sui quali i Grillini non si sono mai esposti.
Di fatto i numeri danno ragione a Grillo, in un momento di incertezza totale, di crisi, di false promesse non mantenute, di facce viste e riviste, sicuramente il Movimento Cinque Stelle è stato visto come una ventata di freschezza e di alternativa alla solita politica, e tutto ciò senza che si facesse chissà quale propaganda, bastavano gli scandali che venivano fuori a destra e a sinistra per far calare il consenso delle grandi coalizioni.
Grillo ora conta circa 160 parlamentari tra Camera e Senato, e questo gli garantisce, qualora non si formi un governo di “bassissima” larga-intesa tra PD e PDL, di poter dire la sua su questioni importanti, ma per farlo certamente dovrà capire che è imperativa la via del compromesso, altrimenti cadrebbe insieme al governo, e visto come sta giocando in questo momento probabilmente si vedrebbe ridotto il consenso di coloro che lo hanno votato sperando in un vero cambiamento.
Grillo ha un terzo dei parlamentari, ma per ora gli altri due terzi pendono dalle sue labbra perché devono capire cosa intende fare, visto che, avendo Bersani chiuso ogni possibilità di un governo PD-PDL, resta soltanto l’alternativa di intesa PD-Grillo, che non sarebbe una alleanza ma un patto di non belligeranza per partito preso.
Tuttavia c’è chi avanza le prime ipotesi su un Governo Tecnico che potrebbe vedere come leader Passera.
Tale ipotesi è sconcertante per una democrazia dove i cittadini votano cercando di eleggere chi maggiormente li possa rappresentare, per poi a fine voto vedersi un quadro completamente stravolto, con persone che non erano neanche lontanamente al centro del dibattito e dell’attenzione alla vigilia del voto.
Sarebbe un imporre qualcosa dall’alto, un gioco di potere che i cittadini non capirebbero, e non condividerebbero.
Sarebbe un ribaltare il risultato delle urne, o addirittura fregarsene per poi fare comunque come si vuole.
In tempi di simile incertezza e crisi sono manovre rischiosissime, che certamente portano ad una inevitabile perdita di fiducia e di stima da ambo le parti, destra e sinistra, verso i propri leader, favorendo forse ancora di più quella che viene definita “anti-politica”, cioè la “politica” di Grillo.
Ora l’Italia ma anche i mercati di tutto il mondo attendono gli avvenimenti dei prossimi giorni, che saranno fondamentali per la delineazione dell’attuale quadro politico italiano, sempre più complesso e sempre più all’interno di un’onda di rinnovamento.
Tutti si chiedono cosa intenda fare adesso il paladino della “antipolitica”, ora che è proprio al centro della politica stessa.
Michele Topini – Agenzia Stampa Italia