(ASI) Lo scontro politico per il voto di fiducia al governo previsto per il 14 dicembre 2010 alla Camera dei deputati è aspro, ad infuocarlo ancora di più è la presunta compravendita di parlamentari. Infatti da quasi un mese la Procura di Roma ha iniziato le indagini.
L’intervento della magistratura capitolina ha aperto un altro fronte fra opposizione e maggioranza.
Per il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto (Pdl) in merito alla decisione della Procura della Repubblica di Roma di aprire un fascicolo, contro ignoti e per il momento senza ipotesi di reato, sulla presunta ’compravendita’ di parlamentari in vista del voto di fiducia dichiara:
"E’ gravissimo l’intervento della procura di Roma che costituisce una intromissione nella libera dialettica parlamentare".
"La procura di Roma non e’ intervenuta quando un numero rilevante di parlamentari ha abbandonato il Pdl ed andato nel centrosinistra. Nella legislatura precedente, nel 1999, quando 30 parlamentari del centrodestra si spostarono sulle posizioni del centrosinistra non abbiamo avuto un intervento della procura di Roma, quindi siamo di fronte ad una estremizzazione dell’uso politico della giustizia che pone problemi istituzionali molto seri". Quanto all’esternazione di Gianfranco Fini sul calciomercato "dovrebbe sapere che il presidente della Camera non deve mai identificarsi con un ruolo politico di prima linea come e’ quello che egli sta svolgendo".
Il capogruppo della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti (Pd) replica al capogruppo del Pdl: "Cicchitto si confonde, il suo partito non è ancora riuscito ad eliminare l'obbligatorietà dell'azione penale né ad impedire alle procure di avviare autonomamente le indagini. Forse a furia di annunciare riforme della giustizia volte a controllare direttamente e indirettamente i pubblici ministeri, lo stesso Cicchitto si è autoconvinto di aver superato la base della nostra democrazia ovvero la separazione e distinzione dei poteri. Le sue parole sono in ogni caso molto gravi". che ha definito "gravi e indebiti interventi giudiziari''. l'iniziativa della Procura di Roma di avviare una indagine sulla cosiddetta 'compravendita' di parlamentari.
Angelino Alfano (Pdl) ribatte: “Se il Pd grida alla compravendita rinunci ai voti di Fli. In realta’ il Pdl ha perso tanti deputati e l’indignazione della sinistra sulla presunta compravendita di parlamentari in vista del voto di fiducia del 14 dicembre e’ un’indignazione ipocrita".
"La sinistra ha un’occasione per dimostrare che e’ sincera e non ipocrita: il 14 rinunci ai voti di quelli che sono stati eletti nelle liste di Silvio Berlusconi presidente. Se lo fanno saranno sinceri, altrimenti dimostrano la loro ipocrisia e dimostrano che in realtà sono loro a fare campagna acquisti".
Infine sulla protesta del Pdl contro l'avvio dell'indagine interviene il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini (Udc): “Mi meraviglio che il Pdl protesti: perché, si sente chiamato in causa forse?. Io credo - ha aggiunto Casini - che in questi momenti stanno avvenendo fatti che umiliano fortemente la politica e le istituzioni. E la responsabilità non è solo di chi fa questa campagna acquisti, è anche e soprattutto di chi si fa acquistare, chi viene meno ad un dovere che è quello di crearsi un'opinione e di votare nell'interesse dei cittadini'. “Quando un politico - ha sottolineato - non si crea un'opinione, ma fa una scelta di convenienza, magari perché c'è una sorta di trattativa parallela, quel politico umilia la gente e l'Italia. Però io voglio dire ai cittadini che non tutti siamo in vendita nel Palazzo”