(ASI)Longarone - Il 9 ottobre del 1963 avveniva la tragedia della diga del Vajont. Quest'anno, per il cinquantesimo anniversario, anche il mondo dell'arte si è mobilitato per ricordare. Così, un potente fascio di luce, che arriverà da 15 chilometri di distanza, verrà proiettato sopra la diga. Esso fa parte del progetto «La Fine del Confine/The End of The Border», dell'artista trentino Stefano Cagol.
Esso consentirebbe, attraverso un ponte di luce, di sconfinare lo sguardo e la mente, sia in senso materiale che metaforico. La luce del fascio, sfiorerà i luoghi, li illuminerà, li farà brillare col suo transito. Non è tutto. L'artista trentino, il giorno seguente proietterà un secondo raggio contro la parete sud della Tofana di Rozes, a ovest di Cortina d'Ampezzo, in quelle Dolomiti ormai Patrimonio dell'Umanità Unesco. L'ambizione sarebbe di raggiungere in futuro il circolo polare artico, alla «Triennale di Barents», cinquemila chilometri più a Nord.
Tra gli enti sostenitori vi sono: la Fondazione Dolomiti Unesco, Cortina Turismo, la Fondazione Vajont, Regione del Veneto e i Comuni di Longarone, Claut, Erto e Casso, Castellavazzo e Cortina d’Ampezzo. Non mancano sostegni da parte del mondo della cultura, come il Museo Mario Rimoldi di Cortina d'Ampezzo. Il trentino Cagol, accenderà i luoghi della memoria di una tragedia che a cinquant'anni di distanza, ancora non è stata sanata nei cuori del Veneto.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione