(ASI) Ieri sera alle 18 a Frosinone presso la sede del Partito Socialista Italiano appuntamento con l’On. Bobo Craxi in occasione della presentazione della lista al Senato. Bobo Craxi è capolista alla regione Lazio. I candidati ciociari sono: Massimo Calicchia, Maria Teresa Evangelisti, Pietro Bianchini e Fernando Ciardi.
A fare gli onori di casa il presidente provinciale del P.S.I. l’On. Gian Franco Schietroma che ha tenuto a ringraziare gli organi di stampa, gli intervenuti e Bobo Craxi per la conferenza stampa. Proprio Bobo Craxi nel suo discorso ha tenuto a precisare che: “Frosinone, permettetemelo, è stata la patria del socialismo italiano. Non sono parole dette per caso, ma parole di verità storica”. Craxi ha fatto presente quelli che sono le linee guida da seguire: “Abbiamo due obiettivi: il primo essere utili rientrando nelle istituzioni che contano. Il P.S.I. è stato escluso per ben cinque anni, e questo avrebbe significato porre la parola fine. Nel 120° anniversario abbiamo l’obiettivo importante che è quella di una presenza socialista che è forte in tutto in continente. Il secondo obiettivo quella di essere una forza protagonista nell’area che dovrà guidare il nostro Paese. Siamo una realtà interessata a contribuire alla vittoria di Bersani. Questa battaglia ci riempie di responsabilità. Questa vittoria arriverà - prosegue Bobo Craxi - in un momento delicato. I cittadini toccano con mano i morsi della crisi economica. La missione del politico resta quello di raggiungere le maggiori risposte possibili. La politica ha un obiettivo chiaro: alle idee debbano corrispondere fatti. La missione principale è tornare a fare equità e questo è possibile con un Governo responsabile che guarda alle persone più deboli, al ceto più in difficoltà”. Una critica a Monti e al suo operato: “Monti è stato certamente un momento importante. Riportando dopo anni credibilità nel contesto internazionale, ma il problema dell’On. Monti è quello che sembra arrivi dalla Luna. Il Premier ancora in carica, si presenta ai cittadini con una formazione debole”. Una critica ai magistrati che tolgono la toga per buttarsi in politica: “La presenza di tanti magistrati che entrano in politica penso a mio modesto parere sia negativo. La funzione della giustizia non deve entrare in altri contesti, la cui neutralità è sempre richiesta e deve essere al di sopra delle parti sempre. Nel caso di Ingroia ha dimostrato di non essere serio essersi tuffato nell’agone politico”.
Davide Caluppi – Agenzia Stampa Italia
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