Con il governo Berlusconi infatti le famiglie sono state lasciate sole nella cura degli anziani non autosufficienti, come nel servizio socio-educativo dei bambini da 0 a 3 anni. Per non parlare delle persone con disabilità che hanno visto gradualmente tagliare centri diurni e servizi di trasporto, oltre ad essere oggetto di una gogna mediatica.
Adesso sui fondi abbiamo ottenuto una prima inversione di tendenza, forzando anche il governo Monti che avrebbe rinviato a tempi migliori il sostegno alle politiche sociali. Visto che la campagna elettorale sembra averli convertiti tutti alla necessità di garantire servizi e vita dignitosa delle persone, si impegnino tutte le forze politiche a investire in questo ambito quanto investe la media dei paesi europei, ovvero circa il doppio in termini percentuali sul Pil delle risorse attuali.
I bisogni sono tanti, ancora di più in una fase di crisi, i diritti in molti casi fino ad oggi sono rimasti solo teorici, è il momento di realizzare l’Italia giusta proprio a partire dalle diverse situazioni delle persone e delle famiglie.