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(ASI) “La Cgil si conferma come il sindacato di blocco rispetto alle politiche di cambiamento e soprattutto di liberazione della vitalità italiana dall’ipertrofia di regole e tasse.
Il suo piano per il lavoro appare semplicemente impossibile perché tutto organizzato intorno ad una straordinaria mobilitazione di spesa pubblica le cui coperture in termini di taglio della spesa sono inesistenti”. Lo ha affermato Maurizio Sacconi, senatore del Pdl: “Essa ripropone il ruolo dello Stato nell’economia proprio nel momento in cui le principale forze politiche riconoscono la necessita’ di ridimensionarne il peso. La Cgil poi conferma il suo isolamento rispetto a tutte le altre forze sociali nel momento in cui vuole l’abrogazione dell’art 8 della manovra 2011 che sostiene la capacità di poter fare accordi nelle aziende e nei territori. Al tavolo sulla rappresentanza, pretenda la maggioranza qualificata per l’approvazione di ogni accordo sindacale in modo da possedere quale minoranza un potere di veto. Indirettamente il piano della Cgil toglie credibilità alla coalizione guidata da Vendola e Bersani per la quale essa costituisce una sorta di azionista di riferimento. Ma nulla potrebbe essere realizzato dal governo della sinistra senza il consenso preventivo della Cgil”.
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