(ASI )Si confermano sempre più gravi i dati relativi all’andamento dei consumi delle famiglie Dopo la brusca frenata del 2012, anno in cui secondo i dati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori vi è stata una contrazione del -4,7%, Reteimprese attesta, anche nel 2013, una caduta del -1,4%. Questi dati testimoniano una diminuzione della spesa complessiva delle famiglie di portata spaventosa: oltre -44 miliardi di Euro nel 2012-2013.
Una cifra abnorme che non solo da l’idea della profonda situazione di malessere vissuta dalle famiglie, ma che fa capire bene quanto siano ampie e dannose le conseguenze negative per l’intera economia determinate dalla continua contrazione della domanda di mercato. Tutto ciò si traduce, infatti, in calo della produzione, aumento della disoccupazione e della cassa integrazione e, quindi, in ulteriore diminuzione del potere di acquisto delle famiglie. “Un andamento allarmante, che peggiora di giorno in giorno senza che nessuno si decida ad adottare seri provvedimenti.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Basti pensare che la “stangata” subita a causa dell’aumento della tassazione, dei prezzi e delle tariffe nel biennio 2012-2013 ammonta a +3.823 Euro a famiglia (di cui 2.333 nel 2012 e 1.490 nel 2013). Di fronte a tale crescita incontrollata ed ingiustificata, da anni, invochiamo misure urgenti: a partire da maggiori controlli sulla determinazioni dei prezzi e da un serio sostegno, sotto forma di detassazione, per le famiglie a reddito fisso (lavoratori e pensionati) che risentono in misura maggiore gli effetti negativi della crisi. È indispensabile, inoltre, che il primo punto all’ordine del giorno del nuovo Governo sia abolire definitivamente l’inaccettabile aumento dell’IVA da luglio, che avrà effetti ancor più disastrosi per le famiglie e per l’intera economia.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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