
(ASI) Di fronte alle pessime prove fornite dalla politica (di ogni colore) negli ultimi tempi, dove, quotidianamente, la farsa si alterna al dramma e i politici si esibiscono in indecorosi spettacoli sempre più spesso improntati al servilismo e al trasformismo - scene improponibili pure in un teatro-spazzatura made in Usa - ci si domanda se esista differenza fra il politico e il comico.
La risposta è sì. Perché è improprio per il politico fare il comico, mentre è normale che il comico faccia il suo mestiere…di comico. E soprattutto è professionalmente più onesto. Quindi, più meritevole di fiducia perché, al contrario degli attuali politici, dà quello che promette. In conclusione, sono preferibili comici che fanno politica (come Beppe Grillo) a politici che fanno i comici. E qui l’elenco sarebbe lunghissimo. Ne tengano conto gli elettori italiani. In ogni caso è un brutto segno per l’Italia che ci siano in circolazione sempre più comici e sempre meno politici con il senso dello Stato.
"Attenti al buffone" (senza alcun riferimento alla pellicola di Nino Manfredi).