(ASI) Milano.
Lettere in Redazione. Non sappiamo se Pino Rauti, nelle ultime settimane della sua vita terrena, abbia avuto modo di seguire il dibattito politico nazionale, e soprattutto il succedersi delle notizie di cronaca giudiziaria riguardanti personaggi in qualche modo contigui al suo ambiente di militanza. Se lo avrà fatto, allora avrà certamente misurato la distanza fra questi tempi e quelli che furono i suoi, fra questi uomini e quelli che condivisero con lui vicende, ideali e passioni.
Noi che, più giovani di anni ma non di spirito, ci interessammo al suo lungo variegato e insieme coerentissimo percorso, non sempre approvavamo le sue idee e le sue proposte politiche; apprezzavamo però senza riserve l’uomo rigoroso e il politico che non si vergognava di essere anche un intellettuale, anzi che attraverso la cultura dava consistenza al proprio impegno.
E possiamo dire senza troppo temere smentite che il suo rigore e il suo spessore dottrinale li percepiamo oggi come un’inespressa profezia, quasi egli ci volesse dire che allontanarsi dalle proprie radici culturali significa avventurarsi in una terra di nessuno dove è facile smarrirsi. Uscito non solo indenne, ma con l’onore intatto, da bufere giudiziarie che peraltro non riguardavano false fatturazioni e conti segreti, Pino Rauti riceve oggi il commosso saluto degli amici e l’onore delle armi da parte di alcuni che gli furono avversari.
A questo riconoscimento ci uniamo con rispetto e gratitudine.
Il Presidente
Giuseppe Manzoni di Chiosca
Si associano:
Angelo Ruggiero
Francesco Paolo Menna
Alfonso Indelicato