(ASI) Trentacinque province in meno: secondo il decreto legge approvato oggi dal governo le province appartenenti alle Regioni a statuto ordinario, comprese 10 città metropolitane, saranno tagliate da 86 a 51.
"Da gennaio- ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi- verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sarà possibile per il Presidente delegare non più di tre consiglieri. Questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014". L'entrata in vigore del decreto è prevista infatti entro il primo gennaio 2014 a seguito delle elezioni fissate per novembre del prossimo anno. Sono escluse momentaneamente dal provvedimento le Regioni a statuto speciale in quanto, come spiegato da Griffi, avranno sei mesi in più come stabilito dalla riforma sulla revisione della spesa pubblica.
"Saranno previsti una serie di adempimenti da parte degli attuali organi elettivi provinciali secondo uno scadenzario di compiti precisi come bilanci, ricognizione del patrimonio mobiliare ed immobiliare e delle dotazioni organiche degli enti- spiega il ministro Griffi- Nel caso in cui questi termini non vengano rispettati, sarà necessario l'intervento di un commissariato ad acta per garantire i passaggi intermedi e funzionali alla piena attuazione del decreto sul riordino".
Le città metropolitane
Roma, Milano, Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Reggio Calabria: Sono le 10 città metropolitane che, secondo quanto riferito dal comunicato di Palazzo Chigi, sostituiranno "le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto".
Gli accorpamenti
Secondo la cartina pubblicata sul sito del governo saranno queste le 51 province previste dopo il riordino:
PIEMONTE: Torino, Cuneo, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Asti-Alessandria, Biella-Vercelli.
LOMBARDIA: Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia.
VENETO: Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia.
LIGURIA: Imperia-Savona, Genova, La Spezia.
EMILIA ROMAGNA: Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forlì-Cesena-Rimini.
MARCHE: Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno.
TOSCANA: Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno.
UMBRIA: Perugia-Terni.
LAZIO: Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone.
ABRUZZO: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti.
MOLISE: Campobasso-Isernia.
CAMPANIA: Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno.
PUGLIA: Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce.
BASILICATA: Potenza-Matera.
CALABRIA: Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria.
http://www.governo.it/GovernoInforma/documenti/20121031/Italian_regions_provinces.pdf