2° la corruzione in Italia NON viene esercitata solamente nell’ambito pubblico, ma anche, e molto, in quello privato costituendo comunque un reato e la legge avrebbe dovuto prevedere controlli e sanzioni anche in quel settore.
E’ prassi piuttosto comune nel commercio la dazione della cosiddetta “Stecca” che altro non è che un premio in denaro o in oggetti pregiati, di solito proporzionale alle vendite realizzate, al responsabile degli acquisti della ditta che compra per cui, dato che tali somme si scaricano sui prezzi, oltre a gravare sui costi di produzione è anche possibile che la scelta dei prodotti non si basi sulla qualità, ma sull’entità della “stecca” e che quindi ne patisca la qualità della produzione ..!!
Stesso discorso anche per appalti privati, per consulenze e per qualsiasi operazione che comporti una scelta ed una spesa tra diversi concorrenti!
Nulla quindi da stupirsi se tale clima di amoralità si è esteso alla pubblica amministrazione dove i controlli sono radi e casuali.
Quando il marcio parte dalle radici è inevitabile che poi giunga anche ai frutti più alti.
Basterebbe un attento controllo ed il raffronto delle fatture emesse dalle ditte e dei prezzi indicati per destare i sospetti e per approfondire le indagini a livello mirato!
Non è stato mai fatto e tutto è proceduto nel silenzio e nella nebbia incancrenendo sempre di più.