(ASI) Ebbene si,in questo articolo si parlerà proprio di un "colpo di stato",avvenuto in Italia all'incirca a metà Novembre. Per colpo di stato si intende un sovvertimento di poteri piu' subdolo e silenzioso rispetto a qualsiasi colpo militare,passato gradualmente e quotidianamente sotto gli occhi di tutti e che ha suscitato nell'italiano medio la prevedibile reazione di assenso di chi,sconfortato da una politica priva di valori,principi e ideali verteva verso un'antipolitica,vede commissariare la gestione della cosa pubblica da illustri professori e tecnici esperti di ogni settore.
E' dunque ribadire a tutti un concetto che non ci viene proposto,come avviene in questi casi,da nessuno in veste ufficiale e da nessun media,ovvero che i tecnici incaricati di tirare fuori l'Italia dalla crisi economica e da un debito pubblico strangolante facciano parte dello stesso club finanziario che questi problemi li ha creati. Ma andiamo con ordine,e partiamo dall'inizio.Il governo tecnico si insedia il 16 novembre,presieduto da Mario Monti nella doppia carica di Presidente del Consiglio e di Ministro dell'Economia (nominato furbescamente dal Presidente Napolitano pochi giorni prima come senatore a vita) e da un team di Ministri presi in prestito da varie cattedre universitarie e consigli d'amministrazione di banche italiane.
Il "curriculum vitae"di Mario Monti renderebbe felice e orgoglioso ogni tipo di genitore:laureato in economia alla "prestigiosa" Università di Milano Luigi Bocconi e dottorato a Yale,durante la sua vita ricopre prestigiosi incarichi in organismi finanziari di fama mondiale,come la Goldman Sachs,la Trilateral Commission(formazione di economisti fondata dal noto banchiere David Rockfeller)e addirittura arriva a partecipare come membro del direttorio del Gruppo Bildemberg. Già da subito è chiara la forte connotazione antisociale e antipopolare di cui si è fatto portatore il nuovo governo,tra le misure anticrisi troviamo:la reitroduzione dell'ICI,l'aumento dell'età pensionabile e degli anni minimi di contributi,l'aumento di 2 punti percentuali sull'IVA e l'aumento progressivo di accise sui carburanti e tabacchi.
Tutti questi sacrifici dettati al popolo sono alla detta del "nostro" premier necessari e inevitabili per ripagare un debito pubblico causato dagli "italiani". Il punto è che tutto cio' non è assolutamente vero.Non abbiamo nessun obbligo morale e politico per pagare i nostri truffatori.Innanzitutto il debito pubblico è stato cumulato in 70 anni di sprechi e corruzione della politica italiana in particolar modo dei governi democristiani che hanno fatto dl rinvio delle spese eccessive alle generazioni future,un loro marchio distintivo.Il debito si alimenta poi con il deficit (differenza negative) annuali tra le entrate e le spese statali.Questa crisi in sostanza non ci appartine,non è stata creata da nessuno di noi ma da una elite finanziaria,una minoranza.Quindi la domanda è la seguente:cosa fare? Prima cosa aumentare le tasse sulle rendite finanziarie e tutti quegli strumenti intangibili,creati dal nulla e non riferiti all'economia reale che sono stato lo strumento della crisi.
Dopo di che nazionalizzare le Banche,ponendo fine a questa contraddizione per cui i soldi della collettività vengono gestiti da privati.si andrebbe ad eliminare inoltre un altro elemento importante:il signoraggio ovvero gli interessi che le banche centrali fanno pagare sulla carta moneta che stampano. Sconfortati dunque da una situazione che ci umilia come italiani,in questa fase cosi buia della nostra Repubblica è necessario tenere gli occhi ben aperti e l'informazione è il primo passo necessario per lottare e sempre che per voi la Giustizia Sociale sia sempre un valore e non si disturbi troppo il vostro quieto vivere.
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