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(ASI) L'Alta corte criminale di Istanbul ha accolto la richiesta di procedere nei confronti di quattro dirigenti dell'esercito israeliano ritenuti i mandanti dell'attacco alla nave Mavi Marmara che, nel 2010, costò la vita ad otto attivisti turchi che cercavano di spezzare il blocco navale sulla Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari.
I procuratori turchi hanno chiesto alla Corte l'ergastolo per l'ex capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, Gabi Ashkenazi, gli ex capi della Marina e dell'Aviazione, Eliezer Alfred Marom e Avishai Levi, e l'ex capo dei servizi segreti, Amos Yadlin. Secondo Israele, l'atto simbolico perpetrato dalla Turchia rappresenterebbe un gesto molto grave dal punto di vista diplomatico: il vice-premier israeliano Moshe Yaalon, dopo aver appreso la notizia, ha ribadito che lo stato medio-orientale non intende chiedere scusa alla Turchia per l'accaduto mentre il viceministro degli Esteri, Danny Ayalon, ha chiesto misure diplomatiche che portino la penisola anatolica a rivedere i suoi passi.
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