(ASI) Doha – Le relazioni tra Qatar e Stati Uniti attraversano una fase di tensione senza precedenti dopo l’attacco israeliano del 9 settembre contro un edificio residenziale nella capitale qatariota, che ospitava membri di Hamas. L’operazione, condotta da Tel Aviv, ha provocato sei morti, tra cui un ufficiale della sicurezza qatariota e il figlio di un leader del movimento palestinese.
La condanna del Qatar
L’emiro Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani ha definito l’attacco “un crimine sconsiderato e una flagrante violazione della sovranità del Qatar”⁽¹⁾. Ma è stata la posizione ambigua degli Stati Uniti a scatenare la rabbia di Doha. In un comunicato durissimo, il primo ministro e ministro degli Esteri Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha accusato Washington di “tradimento politico e morale”, affermando che “la complicità americana nell’aggressione israeliana mina ogni credibilità del ruolo di mediatore”.
Telefonata tesa con Trump
Durante una telefonata con il presidente Donald Trump, l’emiro ha espresso “profonda delusione” per il mancato sostegno americano alla condanna dell’attacco. Sebbene Trump abbia ribadito la “solidarietà strategica” con il Qatar⁽¹⁾, fonti diplomatiche riferiscono che Doha considera la risposta statunitense “vaga e insufficiente”.
Risposta legale e diplomatica
Il Qatar ha annunciato la formazione di un team giuridico internazionale per perseguire Israele per “terrorismo di Stato”⁽²⁾ e ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il governo qatariota ha inoltre sospeso temporaneamente la cooperazione militare con gli Stati Uniti e ha convocato l’ambasciatore americano per chiarimenti.
Reazioni internazionali
La Cina e la Russia hanno condannato l’attacco come “violazione del diritto internazionale” e “atto di destabilizzazione regionale”⁽³⁾. Anche l’Ucraina ha definito l’operazione “inaccettabile”, sottolineando il ruolo del Qatar come mediatore nei negoziati per Gaza.
Una frattura geopolitica
L’accusa di tradimento da parte del Qatar segna una svolta nelle dinamiche mediorientali. In un momento in cui Doha si propone come ponte tra mondi in conflitto, l’attacco israeliano e la reazione americana rischiano di compromettere anni di diplomazia. Il mondo arabo osserva con attenzione, mentre cresce la pressione per una risposta unitaria contro l’aggressione israeliana e le ambiguità occidentali.
*Immagine realizzata con AI Sora.



