(ASI) Londra - Il Regno Unito ha assistito a una svolta politica storica con la vittoria schiacciante del Partito Laburista guidato da Keir Starmer. Dopo 14 anni di governo conservatore, i Labour hanno conquistato una maggioranza significativa alla Camera dei Comuni, ottenendo 412 seggi su 650, segnando così il loro ritorno al potere con una delle più grandi vittorie dal periodo di Tony Blair.
La sconfitta dei Conservatori è stata devastante. Il Partito Conservatore, guidato da Rishi Sunak, ha ottenuto solo 121 seggi, il peggior risultato della sua storia, un crollo di 244 seggi rispetto alle elezioni precedenti. L'affluenza alle urne, una delle più basse dal 1885, si è attestata al 59,8%, riflettendo un clima di disillusione e stanchezza nei confronti della politica attuale.
Keir Starmer, leader del Partito Laburista, ha espresso grande soddisfazione per il risultato: "Ce l’abbiamo fatta! Il cambiamento inizia ora. Serve un partito laburista cambiato, pronto a servire il nostro Paese, pronto a riportare la Gran Bretagna al servizio dei lavoratori." Le sue prime parole come Primo Ministro hanno evidenziato la sua intenzione di servire l'intero paese, indipendentemente dall'orientamento politico degli elettori.
Starmer ha rapidamente formato il suo gabinetto, con nomi di rilievo che promettono di apportare competenza e stabilità. Rachel Reeves è stata nominata la prima donna ministro delle Finanze del Regno Unito, Angela Rayner sarà la vice primo ministro e segretaria per l'Equità, l'Edilizia Abitativa e le Comunità. Altri incarichi chiave includono Yvette Cooper come ministro dell'Interno, David Lammy come ministro degli Esteri e John Healey come ministro della Difesa.
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha espresso il suo desiderio di lavorare in un partenariato costruttivo con il nuovo governo britannico. Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, ha parlato di un "nuovo ciclo" a Londra, mentre Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, ha sottolineato l'importanza delle relazioni tra l'Unione Europea e il Regno Unito.
Nonostante la vittoria, il sistema elettorale britannico, basato sul "first past the post", ha mostrato le sue criticità. Labour ha ottenuto la maggioranza con solo il 33,8% dei voti, meno rispetto ai 40% ottenuti nel 2019 con Jeremy Corbyn. Questo sistema ha favorito una rappresentanza sproporzionata, evidenziando la necessità di un dibattito su una possibile riforma elettorale.
Il Partito Nazionale Scozzese ha subito una pesante sconfitta, riducendo i suoi seggi a soli 9, mentre i Liberal Democratici hanno avuto una notevole ripresa, conquistando 71 seggi. Il nuovo partito sovranista Reform UK, guidato da Nigel Farage, ha ottenuto 4 seggi ma ha dimostrato una significativa presenza con 4,1 milioni di voti.
La sconfitta conservatrice costringerà il partito a una riflessione profonda sul proprio futuro. Con 7 milioni di voti persi rispetto al 2019, i Tories dovranno decidere se spostarsi verso posizioni più euroscettiche e nazionaliste per recuperare i voti persi a favore di Reform UK, o se tentare una virata al centro per riconquistare le circoscrizioni perse ai Labour.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia