(ASI)"Il giornalismo che racconta la verità, che svela serve le democrazie. Nel senso letterario del servire, essere utile. Il giornalismo è prezioso e necessario per il mantenimento dello stato democratico. Non è una colpa svelare il vero. Ciò che il giornalismo svela, a volte, è la colpa che va combattuta e non il giornalista che l'ha svelata.
Non possiamo stare zitti dinanzi alla probabilità, dopo anni già di supplizio e attesa, che un uomo, un giornalista, solo per avere resa pubblica la verità, rischi il carcere a vita. Rischi la vita. Il giornalismo e i giornalisti coraggiosi, così come gli intellettuali, così come i maestri e le maestre, sono l'unico grande esercito di cui le democrazie evolute e sane hanno bisogno. Ecco di cosa abbiamo bisogno. Di verità. Di tanti Assange affinché ci possano mostrare le nostre colpe, i nostri orrori e i nostri errori. Perché anche l'Occidente ha colpe, orrori e errori. Quale potrebbe essere la caratteristica che giustificherebbe il nostro sentirci superiori (erroneamente) ? Essere in grado di ringraziare chi ci offre gli strumenti, anche se sconquassano equilibri politici e scelte, perché ci permettono di vederci così come siamo. Di vedere anche ciò che resta nascosto. Per diventare migliori o almeno provarci e imparare ad essere più giusti. Assange libero rende liberi tutti i giornalisti. In lui ci sono loro. per me in lui c'è la condanna o la liberazione del giornalismo della verità."