(ASI) Daniel Noboa, dell'Alleanza Nazionale di Azione Democratica, ha vinto il ballottaggio contro la sfidante Luisa González di Rivoluzione Cittadina, ottenendo circa il 52% dei consensi diventando il nuovo presidente dell’Ecuador.
Diffondendo i risultati ufficiali il Consiglio nazionale elettorale (Cne), tramite la presidente Diana Attamaint, ha spiegato che già con lo spoglio al 90% poteva essere confermata la vittoria di Noboa; parlando del voto in sé ha sottolineato come l’organismo “ha realizzato un processo elettorale storico, che ha messo alla prova la sua capacità organizzativa” e si è congratulato con il popolo ecuadoriano per la sua alta partecipazione alle urne e la sua civiltà perché“oggi ha vinto la democrazia. Oggi ha vinto l'Ecuador”.
Nel corso di un breve incontro con i suoi sostenitori Noboa ha detto: “Da subito inizieremo a lavorare per quel nuovo Ecuador e per ricostruire un Paese che è stato duramente colpito dalla violenza, dalla corruzione e dall'odio”.
Da parte sua, la sfidante si è congratulata con Noboa e gli ha proposto di affrontare insieme i gravi problemi che il paese deve affrontare.
Nel paese indiolatino sono state indette le elezioni anticipate dopo che, lo scorso maggio, l'Assemblea nazionale ecuadoriana ha avviato un processo politico contro il presidente Guillermo Lasso per il reato di appropriazione indebita.Di fronte alla reale possibilità di essere destituito, il presidente ha applicato la figura giuridica conosciuta come “morte incrociata”, ha sciolto il Parlamento e ha anticipato la fine del suo mandato. Dopo la sua decisione, il Cne ha indetto elezioni anticipate per eleggere i nuovi membri dell'assemblea, il presidente e il vicepresidente del paese.
Secondo gli esperti, Lasso lascerà l'Ecuador il prossimo dicembre - quando si concluderà il suo mandato - con un peggioramento dell'insicurezza, un aumento della criminalità organizzata e una crisi carceraria, oltre al debito con gli istituti di credito internazionali e alla precarietà nei settori dell'istruzione e della sanità.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia