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(ASI) Mohsen Qamsari, direttore degli affari internazionali della compagnia petrolifera di Stato iraniana (Nioc), ha rilasciato una dichiarazione che è come una doccia gelida per l'Eni: "L'Eni non ha alcuna rivendicazione finanziaria specifica nei confronti della Nioc". Come a dire, i due miliardi di dollari arretrati che l'Eni ritiene le spettino da parte della Nioc a Teheran non risultano.
Martedì, giorno dell'annuncio dell'accordo preliminare europeo sull'embargo, il premier italiano Mario Monti aveva precisato: "Un embargo petrolifero può essere preso in considerazione a condizione che sia graduale e ne vengano escluse le forniture che servono a rimborsare il miliardo di euro di debiti che l'Iran ha contratto con l'Eni". Gli arretrati cui fa riferimento il presidente del consiglio sarebbero stati contratti tra il 2001 e il 2009, periodo durante il quale Eni ha condotto attività petrolifere in Iran. Negli ultimi anni la produzione Eni di idrocarburi in Iran è diminuita in modo consistente: nel 2010 è stata di 21.000 barili al giorno.
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