(ASI) - Taiwan- 11 aerei dell’aviazione cinese e 3 navi PLAN (abbreviazione: People'sLiberation Army Navy ) sono stati avvistati in questi giorni, sempre intorno alle 6:00 (UTC+8) ora locale, dai sistemi difensivi di Taiwan. Le forze armate taiwanesi hanno monitorato la situazione e hanno incaricato gli aerei nazionali, le navi della Marina e i sistemi missilistici terrestri di supervisionare su tali attività.
I sorvoli delle 6 ora locale stanno spingendo sempre più TsaiIng-wen, presidente di Taiwan, a rafforzare i legami militari con gli Stati Uniti per frenare “l'espansionismo autoritario”.
Taiwan coopererà ancora più attivamente con gli Stati Uniti e altri partner democratici per affrontare sfide internazionali come l'espansionismo autoritario e il cambiamento climatico, ha affermato.
Fino a quando ? Già perché con Xi Jiping che si è assicurato il terzo mandato, le elezioni presidenziali nel gennaio 2024 a Taiwan potrebbero essere il banco di prova definitivo. TsaiIng-wen non si potrà ricandidare per un terzo mandato e a seguito delle elezioni locali, con la vittoria del partito nazionalista Kuomintang, è chiaro che il rischio potrebbe essere quello di un avvicinamento della Cina alle questioni politiche interne. Non a caso il Partito progressista Democratico (PPD) dopo la disfatta, ha sottolineato che : se il Kuomintang dovesse avere la meglio alle elezioni del 2024 Taiwan potrebbe diventare una Hong Kong senza libertà.
Quale sarebbe il valore simbolico di un"ritorno" di Taiwan
Taiwan storicamente é stata una coloniagiapponese (1895 - 1945) durante la quale fu soggetta a una vera e propria “imperializzazione” e a un tentativo di “modellazione” dell’isola in stilegiapponese. Durante la Seconda Guerra Mondiale i taiwanesi combatterono sotto la bandiera nipponica,contribuendo anche alla produzione di armi e munizioni. Alla fine del conflitto, nell’ottobre del 1945, le truppe nazionaliste guidate da Chiang Kai Shek vennero accolte con entusiasmo, tanto che il 25 ottobre fu ricordato come il giorno del “ritorno”.
Divenne subito evidente in breve tempo però, che ad essere agevolati nelle posizioni principali fossero i cinesi “continentali”, con i taiwanesi che nuovamente venivano trattati come cittadini di serie B. Nona caso molti cittadini ebbero modo di affermare : i lupi ( iGiapponesi, famelici) se ne erano andati ed erano arrivati i maiali ( i Cinesi continentali, grezzi e incolti)( in la Cina del Novecento, di Guido Samarani).
Negli anni Venti e Trenta, la nascita della Lega per l’autogoverno di Taiwan, le petizioni per la creazione di un parlamento taiwanese e la nascita di una coscienza taiwanese con una produzione letteraria a sostegno, erano state espressione di una necessità di ricerca di una propria identità, non riconducibile a un’integrazione con il Giappone o ad un ritorno alla Cina. Eppure Taiwan è stata sotto il controllo dell’impero cinese per circa due secoli, da metà del Seicento sino al Trattato di Shimonoseki del 1895, quando i cinesi riconobbero la sconfitta nella guerra contro il Giappone. A distanza di oltre un secolomolti sono stati i cambiamenti, con la Cina emersa a superpotenza mondiale sia militare che economica.
Quindi perché Taiwan? Il “ritorno” di Taiwan alla Cina avrebbe sul piano simbolico il superamento del “secolo delle umiliazioni”, quel periodo che dalla prima guerra dell’oppio (1839-1842) alla fondazione della Repubblica Popolare (1949) ha rappresentato per la Cina la perdita della sovranità territoriale per mano delle potenze occidentali e giapponesi.
Emilio Cassese - Agenzia Stampa Italia