(ASI) Putin, in seguito all’incontro a Kiev tra Biden e Zelensky, ha comunicato in una diretta che sospenderà il trattato per limitare le armi nucleari, in quanto la visita a Kiev del presidente americano corrisponde all’ennesima dichiarazione di guerra nei suoi confronti.
Ma come sono organizzati Usa e Russia nel controllo degli armamenti nucleari?
La corsa agli armamenti nucleari tra Stati Uniti e Russia è stata una delle principali preoccupazioni geopolitiche del XX secolo. Durante la Guerra Fredda, i due paesi si sono impegnati in una competizione per acquisire la supremazia nucleare, aumentando costantemente il numero e la potenza delle loro armi. Questa corsa agli armamenti ha portato ad una grande tensione tra le due superpotenze, culminando nella crisi dei missili di Cuba del 1962. Oggi, nonostante la fine della Guerra Fredda, la sorveglianza delle rispettive forze nucleari rimane una priorità per entrambi i paesi.
La sorveglianza delle forze nucleari degli Stati Uniti e della Russia avviene tramite l'utilizzo di satelliti spaziali. In particolare, esistono due tipologie di satelliti utilizzati per questo scopo: i satelliti di sorveglianza avanzati (Advanced Surveillance Satellites - ASAT) e i satelliti di sorveglianza degli accordi START (Strategic Arms Reduction Treaty - START). Gli ASAT sono utilizzati per monitorare gli sviluppi delle forze nucleari degli avversari, mentre i satelliti START sono utilizzati per monitorare il rispetto degli accordi bilaterali sul disarmo nucleare.
Il funzionamento di questi satelliti si basa sulla raccolta di informazioni attraverso il rilevamento di radiazioni elettromagnetiche. In particolare, essi sono in grado di rilevare la presenza di attività nucleari attraverso il monitoraggio dei segnali elettromagnetici emessi dai materiali radioattivi. Inoltre, i satelliti sono in grado di rilevare l'impatto di test nucleari attraverso la misurazione delle onde sismiche generate dall'esplosione: questo sistema di sorveglianza satellitare viene chiamato Nuclear Detonation Detection System (NDDS).
In passato, la sorveglianza satellitare ha fornito informazioni utili in vari casi, ad esempio nel 1962 durante la crisi dei missili di Cuba, quando gli Stati Uniti riuscirono a individuare e controllare i movimenti dei missili sovietici grazie ai loro satelliti spia.
Nonostante i costi elevati, la sorveglianza satellitare è un elemento chiave per la sicurezza nazionale dei due Paesi, in quanto permette di prevenire eventuali attacchi nucleari e di mantenere il controllo sulle rispettive forze militari, essendo in grado di rilevare e monitorare gli spostamenti di veicoli, missili e armamenti.
Tuttavia, come evidenziato da alcuni casi storici, la sorveglianza satellitare non è infallibile e può essere ingannata da tecniche di mimetizzazione e camuffamento degli armamenti. Pertanto, gli Stati Uniti e la Russia continuano a investire in nuove tecnologie e metodologie di sorveglianza per mantenere il vantaggio strategico sulla potenziale minaccia nucleare.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia