(ASI) Non si fermano le proteste in Iran. Almeno 100 cittadini sono stati arrestati, in più di 100 giorni di proteste, nel loro Paese contro il governo. Gli accusati devono far fronte a delle accuse che comportano la pena di morte.
L’ente Iran Human Rights, Ong organizzazione con sede a Oslo, ha riferito che 13 di loro sono già nel braccio della morte. "Emettendo condanne a morte e giustiziando alcuni manifestanti, le autorità vogliono che le persone tornino a casa", ha detto il direttore di tale realtà, Ihr Mahmood Amiry-Moghaddam, ricordando che "la strategia delle autorità è instillare paura con le esecuzioni".
"Non mostreremo misericordia ai nemici". Lo ha dichiarato nel corso di una cerimonia il presidente iraniano Ebrahim Raisi, riferendosi alle proteste antigovernative nel Paese che sono organizzate, a suo parere, dal “nemico sionista” (cioè Israele) e dagli Stati Uniti.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia