Vladimir Putin, al forum economico di Vladivostok, traccia la sua visione dei fatti, ma non tiene conto delle problematiche interne al suo Paese, dove in alcune aree come quelle della produzione di automobili ha subito un crollo catastrofico del -58%.
“ Non importa quanto l’Occidente provi ad isolare la Russia, farlo è semplicemente impossibile. Per rendersene conto, basta guardare una mappa”. In questa semplice affermazione del presidente Putin a Vladivostok, sede che ospita dal 2015 l’Estern Economic Forum, vi è una verità. Basta una mappa per ricordare come gli interessi di Mosca oscillino dal Baltico sino al Mar del Giappone. Proprio su queste premesse è tornato a mettere pressione sull'opinione pubblica occidentale, alludendo alle limitazioni che verranno imposte a causa della mancanza di gas: “La qualità della vita delle persone in Europa viene sacrificata per preservare la dittatura degli Stati Uniti negli affari mondiali. Isolare la Russia è impossibile”. Una problematica, questa del gas, che è entrata nel vivo con il blocco alle forniture attraverso il Nord Stream 1 e che, in vista del prossimo inverno, rischia di implodere fragorosamente. Il capo del Cremlino, ha dichiarato inoltre che “la Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa della ‘operazione speciale’, ma ha anzi rafforzato la propria sovranità. L’economia globale attraversa un periodo difficile, ma la logica della cooperazione vincerà sicuramente”. Mentre l’Unione europea discute sul tetto al prezzo del gas russo, il presidente definisce la misura “un’altra stupidità che non ha futuro” e avverte che non fornirà più petrolio e gas a quei Paesi occidentali che imporranno un price cap.
La pandemia è stata rimpiazzata da nuove sfide globali che pongono una sfida al mondo intero e, secondo il leader del Cremlino, gli aggressivi tentativi europei di imporre un modello di comportamento ad altri Paesi, privandoli di sovranità si stanno rivelando devastanti sul piano sociale ed economico. Sulla proposta dell’Ue di imporre un tetto al prezzo del gas Putin attacca: “Limitare i prezzi del gas russo è un’altra stupidità che non ha futuro. Il mercato europeo delle risorse energetiche era un tempo privilegiato, ora non lo è più. La domanda di risorse energetiche della Cina cresce e gli accordi energetici con la Russia funzionano”. Sebbene gonfiate, le dichiarazioni di Putin riguardo all’impossibilità delle sanzioni di scalfire l’economia russa sono attualmente sostenute dai numeri, in flessione si, ma ancora non in crisi, considerando l’export di energia e materie prime che fa ancora registrare numeri importanti.
In questa pericolosa strategia della pressione, Putin tira in ballo anche la questione del grano ucraino, sul quale era stato trovato un accordo a Istanbul, grazie anche alla mediazione delle Nazioni Unite, annunciando che chiederà a Recep Tayyip Erdogan una limitazione dell’export di grano e altri alimenti lungo la rotta Ucraina-Europa. Parole che non sorprendono considerando che pochi giorni fa il presidente turco aveva accusato l’Europa di essere causa della crisi economica ed energetica. Sicuramente una eventuale carenza di cibo e beni vitali aumenterebbe i prezzi causando a catena un problema gravissimo per i Paesi maggiormente poveri e che necessitano dell’importazione dei prodotti. Potrebbe trattarsi di un bluff questo di Putin, ma a rischiare sulle esportazioni di cibo, materie prime e aumento di prezzi, come a solito, saranno i cittadini che si preparano a resistere ad un lungo inverno.
Emilio Cassese-Agenzia Stampa Italia